Golden Heir Sun – Holy the Abyss

Da dove si può partire nel parlare di Holy the Abyss? Forse da quella copertina così affascinante (immersiva nel suo distacco) e subito capace di scaraventarti dentro un suono modellato con certosina pazienza dalla chitarra di Matteo Baldi (di provenienza WOWS). Il progetto porta il nome di Golden Heir Sun e come un orologio scandisce il suo tempo con la calma di chi non si lascia assuefare da ciò che lo circonda; lungo traiettorie che lasciano espandere il pensiero, come plumbee fluttuazioni. Avremo una singola traccia modellata su venti malinconici minuti (denudati da forme ritmiche classiche), tempo che potrà diventare troppo o troppo poco a seconda di come vi si approccia.

La canzone Holy the Abyss è forma artistica, ancor di più se pensiamo al suo nascere in funzione di coesione, di installazione su performance di danza. Un atto di condivisione che arriva pure a calzare a pennello sulla dimensione intima e prettamente casalinga. I minuti voleranno, quasi come se fosse un gioco beffardo, di contrasto a quelle forme statiche ma così atmosferiche e rassicuranti, così ben espresse da formulare desideri di “volerne ancora”. Ma forse è meglio così, accontentarsi di questo onirico ed asciutto viaggio che ben si presta a nuove esperienze, a nuovi introspettivi ascolti. Linfa che scorre su strati di spessa chitarra, dove le parole verranno rilegate quasi a piccola comparsa, come a voler testimoniare il nostro breve/transitorio passaggio terreno.

Golden Heir Sun è un piccolo scrigno, una forma alternativa di sfogo che ingloba dentro di sé differenti stati d’animo, umori che però non tradiranno il filo logico prescelto alla partenza. Holy the Abyss si presenta su forma di accattivante e semplice digipack, una produzione fatta a tre mani da Karma Conspiracy Records,Toten Schwan Records e La Speranza Records.

Summary

Karma Conspiracy Records, Toten Schwan Records, La Speranza Records (2019)

Tracklist:

01. Holy the Abyss