Convocation – Ashes Coalesce

Cosa puoi dire ai Convocation dopo un inizio come Scars Across? Il silenzio è l’unica “arma” realmente efficace quando è il momento di approcciarsi con la loro musica che è lì, ferrea, autoritaria e ancorata alle profondità abissali dell’animo.

Quando custodisci il fuoco dell’ispirazione non serve lasciare scorrere troppo tempo (anche se suoni funeral death doom e lo sforzo psicologico sotto certi punti di vista dovrebbe essere maggiore, sia per chi crea che per chi ascolta), è giusto e sacrosanto ritornare per imporsi se il materiale amplifica quello di buono fatto solo poco prima.

Il nuovo Ashes Coalesce ci porta altre quattro composizioni di stile, pronte a sommergere e a fagocitare ogni cosa che si presenti al loro cospetto. Un brano come The Absence of Grief è assolutamente monumentale, i suoi spostamenti sono calibrati alla perfezione e andrebbero studiati a fondo, presi come riferimento da chi volesse cimentarsi oggi con uno dei generi più complicati da gestire (quelle melodie ti freddano da quanto sono belle).

Il disco preparato dal duo Lauri Laaksonen/Marko Neuman scorre ammantato da una sacralità rara (la viscerale Misery Form da questa visuale spicca sopra le altre rocce), le sue radici rispettano i maestri del genere come Evoken, Funeral, Mournful Congregation e Shape of Despair ma sono anche pronte nello scegliere opzioni che potrebbero confondere gli ascoltatori tendenti a fossilizzarsi su un certo “comfort”. Diciamo che i Convocation talvolta scelgono di modificare il punto di vista lasciando però di base una corazza sonora impossibile da scalfire. La melodia (che c’è, è presente, tangibile) non sconfinerà mai oltre un recinto che resta senza dubbio ben sorvegliato.

Il lavoro delle chitarre è meticoloso, di classe, avanza per scomparti e non sbaglia su nessuna piccola mutazione mentre una certa varietà vocale permetterà una migliore digestione rispetto a certe intransigenti opere del passato (tipo i connazionali Tyranny). Le quattro composizioni arrivano a passarsi il testimone in maniera naturale, svolgono il loro compito a fondo prima di lasciare il passo a ciò che ne seguirà.

Più “aperti” rispetto al debutto, anche più consapevoli sui propri mezzi i Convocation di oggi. Ashes Coalesce già dalla copertina si presenta in tutta la sua monumentalità e consegna alla Finlandia l’ufficialità di avere in dote un altro grande nome. Non solo conferma, ma anche un chiaro e tormentato miglioramento.

80%

Summary

Everlasting Spew Records, Sentient Ruin (2020)

Tracklist:

01. Martyrise
02. The Absence Of Grief
03. Misery Form
04. Portal Closed