Dopo un ep omonimo pubblicato nel 2017 gli americani Thite arrivano a tagliare il nastro del primo full-lenght grazie all’interesse dell’etichetta Tartarus Records (disco stampato su lp e mc).
Il loro Penance è un attacco nevrotico che non offre alcun tipo di scampo. Otto brani per 37 minuti legati ad un rituale sonoro putrescente, dove il black metal viene preso come trampolino di lancio per arrivare presto su ben altre direzioni. Troveremo difatti colate sludge e dissonanza death metal offerte in superfici acide, tormentose, certamente indigeste.
Basterebbe la citazione al film Happiness (un pò come con loro, non usufruitene se siete in chiaro stato depressivo) in apertura della seconda traccia Scum per scendere dal bus in corsa e andare a congratularsi con questi ragazzi. I Thite sanno il fatto loro e poco si curano del resto, il loro attacco non cede mai a voglie d’espansione varie e tantomeno i nostri intendono fare sconti lungo un tragitto costellato di sole velenose spine.
Penance bisogna gestirlo in maniera personale, la sua crudezza è di sicuro il grosso scoglio che l’ascoltatore dovrà superare in prima battuta. Il disco vive di momenti e di “accensioni” tutte sue, a volte sembra volerci tenere staccati a forza, ma poco dopo ci rivuole al suo fianco, quasi sottomessi alle leggi imposte da una produzione dall’approccio grezzo e maleodorante.
Aspettatevi caos psicologico e tanta, ma proprio tanta cattiveria riversata all’esterno senza alcuna precauzione. L’intento è quello di fare male dentro, di infliggere severe punizioni, e per il grosso della durata i nostri ci riescono appieno (aiutati visivamente dall’artwork assolutamente insano partorito dalla mente di Jef Whitehead dei Leviathan).
Con i Tithe la dannazione la si trova dietro l’angolo. Ascolto ideale per chi ha bisogno di buttare fuori del sano e viscerale odio.
Summary
Tartarus Records (2020)
Tracklist:
- A Single Rose
- Scum
- Mantra
- Apostasy
- Palindrome
- Psychadeleic Neurogenesis
- Tetrahedron
- Lullaby