Dispersed Ashes – The Nature of Things: Funeral doom estremo per veri devoti
Funeral doom dalla Germania con i Dispersed Ashes. Ci troviamo al traguardo del secondo disco, e occasione per mettersi in mostra grazie alla piccola etichetta Rain Without End Records.
Si tratta di un’uscita limitatissima, che farà sicuramente gola ai seguaci più appassionati dei suoni lenti e opprimenti. Non avevo grandi aspettative, visto che non conoscevo la band prima di imbattermi in The Nature of Things. Eppure l’istinto mi suggeriva che potesse celare qualcosa di interessante, senza un motivo preciso. E in effetti, una certa coerenza e un’atmosfera ben definita hanno reso questa fatica degna di attenzione, capace di suscitare una curiosità tutta sua.
L’istinto, si sa, a volte ti spinge a dare qualcosa in più; altre volte, invece, ti fa sottrarre qualcosa a malincuore. In questo caso siamo nella seconda situazione. Non tanto per me, quanto perché credo che questo disco interesserà davvero poche anime. Il voto ideale sarebbe attorno a una piena sufficienza, ma purtroppo vado al ribasso, perché serve essere veri feticisti del funeral doom per digerire tutta questa lentezza. Bisogna avere esperienza per sopportare una tale colata di sofferenza e negatività. Solo allora The Nature of Things potrebbe iniziare a solleticare l’ascoltatore, trasportandolo lentamente nel suo paesaggio grigio e senza vie di fuga. Il cammino è impervio fin dall’inizio, e non si sposta mai da quella traiettoria fino all’inevitabile conclusione.
È praticamente impossibile scegliere spunti migliori o peggiori. Tutto giunge in modo estremamente piatto e omogeneo, e sarà necessaria molta pazienza per scavare oltre quel suono “morto”, accompagnato da una prova vocale chiusa, monocorde e poco espressiva. Va detto però che esiste una certa coerenza tra tutti gli elementi; che sia voluta o meno, non è dato saperlo, ma il risultato finale non è affatto disprezzabile.
Non un capolavoro, ma un nome da tenere d’occhio
The Nature of Things è uno di quei dischi che stuzzicano la mia curiosità. Lo comprerò senz’altro e ci tornerò nei momenti giusti. C’è qualcosa di malsano e seducente nel mood proposto dai Dispersed Ashes, qualcosa che spinge a capire se e dove si celi la particolarità. Non è certo un album in cui cercare innovazione, ma è comunque un’opera che fa bene al genere, pur restando lontana dal potersi definire un capolavoro. Il classico titolo da citare per sentirsi “veri intenditori” del funeral doom.
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60%
Riassunto
Rain Without End Records (2012)
Tracklist:
01. I Cried at the Sun
02. On the Nature of Things
03. Burnt Over
04. With What’s Left of the Night
05. Promise Me
06. To Create Death’s Memory