Beyond the Styx – Leviathanima

Se come abitudine/vizio avete quella di rimanere beatamente intrappolati dentro una gabbia, l’ascolto di Leviathanima farà per certo al caso vostro. Più che altro se siete giovani ruspanti o persone a cui interessa solamente musica priva di respiro e dal flagello costante, poche variazioni sul tema, buona tecnica ed enorme pulizia cuciranno adeguatamente il resto.

Lo ammetto, non sono un grande fan del metalcore, però l’esordio griffato Beyond the Styx è riuscito a convincermi (sebbene non in maniera mostruosa), il tutto senza mostrare una eccessiva carica ammorbante. E’ una battaglia, una battaglia fra amici, non tutti la sopporteranno, ma sono sicuro che chi di dovere ci andrà repentinamente fuori di cabeza.

Chitarre e batteria in vece di strumenti chirurgici, growl soffocante ed aggressivo che trova il tempo di dilaniare e “dilaniarsi”, soffrire e sgolarsi. L’impatto delle loro creazioni è davvero importante, le vicinanze risponderanno vibrando, si esprime “pulsazione” facendo passare il songwriting in secondo piano. L’effetto coralità viene moltiplicato per dodici brani tellurici, con un incedere che va a corrente alternata, puro sballottamento che sfora talvolta su motivi che valgono come uno sfogo melodico (mai eccessivo e forse causa principale del mio moderato entusiasmo).

Estenuante la lotta per poter reggere le valanghe profuse su forma di pattern ritmici (paradiso delle corde stoppate), bisogna non cadere, tanto le canzoni potrete pure ascoltarle in modo “random” poiché finiranno per somigliarsi un pochino tutte: nell’attacco, negli intenti e parlando terra-terra in ciò che alla fine ti ritrovi in mano.

Fra le preferite vi cito Autops6gorgones, SanctuarINK e lupUS (tutti i titoli che incontrerete saranno non poco bizzarri), ma la linea di demarcazione fra queste e le altre è praticamente irrisoria ed in grado di generare classifiche totalmente differenti a seconda dei casi.

Consigliato a chi è solito “farsi” di costruzioni meccaniche con il resto a seguire, come se fosse una qualche cornice d’accompagnamento.

  • 60%
    - 60%
60%

Summary

Klonosphere Records (2015)

Tracklist:

01. Quo fata ferunt
02. Autops6gorgones
03. Echidna’h
04. Kiss the abyss
05. Code: orphan†age
06. Respice finem
07. SanctuarINK
08. lupUS [feat. Ryan X]
09. VenOMEN(on!)
10. Insurr@ction
11. 101 demons
12. Ødy55eu5