Bello sbattere il muso contro dischi come Pauken & Trompeten, lavori capaci di creare subito il necessario feeling e a cui non arrivi mai a chiedere “molto” per iniziare. Ma poi ti ritrovi euforico lungo il tragitto, cominci a ricevere l’inaspettato e a farti due calcoli su quanto dannatamente buono sia ciò che stai ascoltando, ed è così che in maniera del tutto imprevedibile fai circolare il disco, ancora e ancora senza mai pensare a quante volte è ripartito o a che punto dell’insieme sei. Il potere della musica è soprattutto questo e i tedeschi Another Day ne esemplificano al meglio l’essenza, fanno scivolare le loro partiture sul morbido, tramite un rock malinconico ed altamente persuasivo, cantato tutto in lingua madre. Storie ed immagini saranno pronte ad intrecciarsi, narrate da una voce venata da continui “flash” e ricordi, a suo modo “poco composta”, quieta ma ruvida allo stesso tempo (difficile dimenticarsela, c’è tutto il piacere dell’imperfezione dentro, partendo dallo sfogo per giungere alla tranquillità).
“Poetico ed orecchiabile”, questa descrizione letta in giro “nasconde” in due parole la perfetta fisionomia di Pauken & Trompeten, un guanto perfettamente calzante, esalatore di pura soffusione mai fine a se stessa, capace anzi di trovare nuove armi ad ogni nuovo colpo sparato in successione. Non ci troviamo davanti al classico disco che ti dice il meglio solo al “via bruciante”, gli Another Day imbastiscono invece una tracklist intrigante, capace di non far spegnere voglie o facili entusiasmi di facciata (e non dura nemmeno poco forte com’è dei suoi tre quarti d’ora pieni). Non solo l’inizio bruciante, forte di tracklist, Ewigkeit e Frankfurt ma anche le ottime Maske e Unterm Strich non sono da sottovalutare, per non parlare poi della ballata strappalacrime Ohne ein Wort (da ascoltare ripetutamente).
Onore alla Bastardized Recordings per aver rilasciato quest’opera seconda targata Another Day, lavori come questo oltre a grondare passione ti inducono pure all’acquisto immediato. Peccato esserci arrivato così in ritardo, ma il piacere dell’ascolto ha seppellito subito ogni possibile piagnisteo, insomma, estrarre il concetto : “ meglio arrivarci sopra che non arrivarci mai” è quantomeno calzante. Caldamente consigliato.
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Riassunto
Bastardized Recordings (2015)
Tracklist:
01. Pauken und Trompeten
02. Ewigkeit
03. Frankfurt
04. Kugelschreiber
05. Reden ist Silber
06. Revolution
07. Schichtwechsel
08. Maske
09. Unterm Strich
10. Ohne ein Wort
11. Gute Nacht