Netra – Mélancolie Urbaine

Mélancolie Urbaine è il primo full-lenght della giovane one man band francese Netra. La musica proposta è diciamo “molto attuale”, si può dire creata appositamente per colpire quella sempre più crescente ramificazione di ascoltatori formatasi a cavallo di un certo modo di fare black metal. E così via su componenti sognanti, sperimentali ed eteree. Devo anche ammettere però che “bollare” questo esordio come black metal mi mette pure un pochino a disagio, c’è  davvero molto su Mélancolie Urbaine, c’è molta voglia di osare e ci sono idee intuitive, assai differenti fra di loro.

Il disco non cambia pelle drasticamente ma è allo stesso tempo estremamente vario e riflessivo, si sente benissimo che il creatore ci ha riversato dentro molto sentimento. Non so cosa volesse raggiungere esattamente il buon Netra, ma a me è arrivato un segnale misto, da una parte si riscontrano molte parti tiepide ed avvolgenti, mentre dall’altra percepisco un distacco abbastanza intenso (veniamo messi lì in veste di spettatori e nulla più).

La parte black metal è sofferta e sospesa in tempi dilatati mentre l’anima rock appare evanescente, come se si accontentasse di rifornire la colorazione dell’opera. Non sono da sottovalutare poi le pungenti parti trip hop, queste rendono il disco una sorta di Perdition City elettrico, smaccatamente estremo e in “miniatura”. Così come il capolavoro targato Ulver il disco dei Netra trova il suo habitat ideale nei centri cittadini (meglio se grigi o notturni), visioni di foto o filmati di città addormentate (o l’incessante ed assente via vai di folle) si aprono davanti a noi, di fianco a questi quaranta minuti di ascolto. Lenti passi circospetti, ci troviamo curiosi osservatori di “nuove maree”.

Mélancolie Urbaine non ha canzoni capaci di spiccare sul resto in maniera “altezzosa” (ma se alcuni nomi sono obbligatoriamente richiesti vi lascio: La Page, Outside Alone e Through The Fear), anzi, sembra quasi di sentire una sola e lunga traccia tinta di improvvisazioni e di svariate sfaccettature. La produzione da parte sua viene incontro alla musica dandole quella sfumatura essenziale (quasi impalpabile) per lavori di questo tipo.

Uscite di casa e portatevi dietro Mélancolie Urbaine, cominciate a girare per il vostro centro di fiducia (se abitate in montagna per una volta pazienza) sulle note di City Lights, La Page, Outside…Alone (particolarmente affascinante nella sua sospensione) e Outside …Maybe. A volte trovi lavori che rivelano il proprio valore solo in precise situazioni (quelle a loro ideali), questo è proprio uno di quei rari casi.

Complimenti infine alla Hypnotic Dirge Records per aver scovato e dato valore al monicker Netra. Ora mi metto comodo e guardo passare un po’ di persone laggiù, sembrano formichine, sembrano non accorgersi di niente.

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Summary

Hypnotic Dirge Records (2010)

Tracklist:

01. City Lights
02. La Page
03. Outside… Alone
04. Through the Fear
05. Terrain Vague
06. Outside… Maybe
07. Blasé