Un mini cd pronto a regalare continue deflagrazioni quello prodotto dagli Forklift Elevator, il loro Killerself ci arriva ad un anno dal debutto assoluto Borderline e ha tutta l’intenzione di creare la giusta onda d’urto per un pubblico voglioso di sempre ben assestate ginocchiate allo stomaco. Purtroppo ad oggi non conosco l’album di esordio, però posso senz’altro parlare bene delle sei (più intro) creazioni offerteci su Killerself, figlie di una predisposizione totalmente “groove” in abiti ora più thrash ora hardcore. Impossibile non gettare pensieri sparsi ai Pantera (su tutti, se la loro mancanza è diventata opprimente avrete un motivo più che valido per finire su questi lidi), così come di rimando sovvengono Machine Head ed Overkill più “quadrati”. Non da meno saranno le varianti “meno classiche” ispirate da Lamb of God, As I Lay Dying e relativo chiassoso carrozzone.
Insomma i Forklift Elevator catturano tutta la rabbia necessaria circostante e ce la rifilano direttamente sul muso. Questo mini riesce così nell’impresa di apparire stuzzicante e mai noioso, soprattutto per merito di un songwriting mai stagnante e pronto –lungo margini ben delineati- perché no a sorprendere.
Piena e “rotonda” la produzione, abile nel lasciare sciogliere note già “corrotte” alla nascita. Lo ascolto e lo riascolto più volte ma il fattore divertimento permane, importantissimo nella sua reale essenza. Killerself non verrà additato come capolavoro dei giorni nostri, ma il “passatempo” che è in grado di offrire vale quasi lo stesso se confrontato con la “piccola dimensione” di queste volenterose realtà.
Canzoni preferite: Bagger 288 (ottimi i suoi vari passaggi) e I Executor. La band appare ben oliata mentre una menzione in particolare se la merita la “camaleontica” prova vocale di Stefano Segato.
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Summary
logic(il)logic Records (2016)
Tracklist:
01. Life Denied
02. Bagger 288
03. The 8th Sin
04. Deception
05. Black Hole
06. I Executor
07. Hidden Side