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Copertina dell'album Hidden Depravity degli italiani Cancrena

Cancrena – Hidden Depravity

Bello, coraggioso e insidioso. Questa è l’ipotetica e molto personale descrizione che darei a Hidden Depravity, l’atteso esordio degli italiani Cancrena. Un prodotto certamente curato. Dove le ispirazioni principali non sono nascoste o lasciate all’immaginazione, ma dichiarate fieramente dietro ogni riff e parte vocale, in modo chiaro e inconfondibile.

Ci sono, almeno per come la vivo io, quei momenti nell’esplorazione musicale in cui ti imbatti in esperienze esaltanti ma che, purtroppo, muoiono in un istante. Le chiamerei “aspettative istantanee”, non so, fatto sta che la visione del video ufficiale di Serpent Skin mi aveva colpito molto. Il brano esprime un’energia incredibile e una fluidità perfetta nel suo incedere. Ecco, il termine “coraggioso” che ho usato prima sta tutto qui. I Cancrena suonano un thrash metal che, a livello di riuscita, ha davvero molte insidie. Il percorso che seguono è quello lasciato anni fa dai Pantera (e se guardiamo bene, pochissime band sono riuscite a ricreare un sound altrettanto vincente e completo in un intero album), a cui aggiungerei qualche spunto più classico nello stile degli Anthrax/Overkill.

Credo che ci voglia non poco “pelo sullo stomaco” per arrivare oggi a una consacrazione totale suonando in questa maniera. Loro ci riescono piuttosto bene, pur commettendo qualche normale minciampo (come la presenza di qualche brano meno ispirato, che mi impedisce di essere completamente entusiasta; ma lascio ad altri il compito di fare promozioni o bocciature insindacabili). Per me, però, questo basta, basta per farmi apprezzare un disco come Hidden Depravity.

Questo primo lavoro riesce anche nel compito di mostrare alcuni aspetti positivi a lungo termine. E qui, non posso che consigliare di insistere. Perché certe canzoni hanno solo bisogno di un po’ più di pazienza per esprimere al meglio la loro rabbiosa malattia.

La produzione è nitida e alimenta l’antico groove (effetto “nostalgia canaglia”!), mentre le prestazioni di ogni singolo membro sono impeccabili. L’elemento vocale riesce a caratterizzare bene la band, mantenendo quel giusto equilibrio tra potenza e selvatichezza, senza mai perdere il controllo.

Si percepisce che le canzoni sono state scritte con molta attenzione (per non ripetermi su Serpent Skin, cito The Pessimist). Questo indipendentemente da quanto si siano ispirati a una o più band (e lo dico chiaramente, per me non è importante: possono fare quello che vogliono, quindi niente commenti tipo “belli, ma sembrano una copia di quelli” o simili).

Forse il tipo di ascoltatore dei Cancrena è ormai sparito dalla circolazione. Oppure è in fase di estinzione, ma spero per loro che ce ne siano ancora abbastanza in giro, perché sono certo che apprezzeranno volentieri un lavoro del genere. Un thrash metal studiato, capace di unire saggezza e impatto, nonostante i normali alti e bassi (e ve lo dico, i primi li ho già citati: Ancient Strength e Under The Law, mentre non sono altrettanto entusiasta di Pervert Priest, Blackdraft e Black Underground; ma capite che tutto questo è assolutamente soggettivo, ciò che non ha convinto me potrebbe invece piacere ad altri).

Tra chi si stancherà prima e chi invece non lo farà mai. Resta una certezza tanto semplice quanto efficace: “i Cancrena vi faranno comunque muovere quella cazzo di testa“. Poco ma sicuro.

  • 60%
    - 60%
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Summary

logic(il)logic Records (2012)

Tracklist:

01. Serpent Skin
02. The Pessimist
03. Pervert Priest
04. Dark Torment
05. Backdraft
06. Black Underground
07. Ancient Strenght
08. Hidden Depravity
09. To Nerve Oneself
10. Under The Law

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  • Data dell'articolo
    16 Luglio 2014
  • Pubblicato da
    Duke
  • Pubblicato in Recensioni, Thrash Metal/Violent Frequencies/Post Metal
  • Taggato con Cancrena, Groove, logic(il)logic Records
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Tema di Anders Norén

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