Un 2020 interessante per il death metal russo, così dopo aver speso buone parole per gli Ossuary Anex ecco che mi capitano sotto tiro i compatrioti dal rassicurante nome di Aborted Fetus. La band è realmente prolifica, e dopo anni spesi nel giusto e sacrosanto rodaggio hanno avviato a partire dal 2008 una carriera fulminante, proponendo con frenesia album su album (quello di cui mi accingo a raccontarvi è il settimo!).
Pyramids of Damnation è la mia prima esperienza targata Aborted Fetus, un disco questo che definirei come facile e non facile allo stesso tempo. D’altronde un rapido sguardo a tracklist, durata delle singole canzoni e quella totale non possono trarre troppo in inganno. La compagnia portataci è davvero tanta e qualche volta il rischio di perdere l’attenzione detto francamente c’è. Bisognerà andarci a nozze per vivere tutto senza rimorsi, questo è poco ma sicuro.
Ma la Comatose Music crede in questi ragazzi e non è troppo difficile capire il perché. Riuscire a sparare fuori un album così “esplorativo” dopo un periodo così fertile e senza cadere rovinosamente a terra non è traguardo che in molti possono permettersi. Si potrebbe di certo disquisire su quanto benessere possa portare tale modus operandi alla band, ma gli Aborted Fetus sembrano avere la stoffa necessaria per superare pericoli e problemi lì collegati e concentrati.
I russi con Pyramids of Damnation si presentano con una scaletta folta e tellurica di ben 15 pezzi (quattro di loro sono strumentali) bilanciati tra brutalità, introspezione e sano misticismo. Appare evidente la particolarità di un viaggio che ama sondare meandri e correnti che passano dal colante/massacrante ad un abbraccio cingente ed efferato. Il disco chiede tempo e lo chiede ripetutamente in più occasioni; quasi intento a rimandare un giudizio definitivo che necessiterà della risoluzione di molti dubbi prima di venire finalmente svelato.
D’altronde districarsi dentro l’approccio di questi ragazzi è la parte più interessante di quest’esperienza apparentemente infinita. Meccanismi personali saranno pronti a scattare a seconda di quanto e come verremo catturati da questi fili coperti di sadica melma. Death e brutal giocano qui la loro partita senza timore dentro ingranaggi solidi, grassi e sincopati, pronti in ogni caso a sommergerci da capo a piedi senza alcuna pietà.
Partita interminabilmente dispersiva o estrema goduria? Una cosa è certa: cercare di consigliare caldamente un disco come questo Pyramids of Damnation è cosa altamente rischiosa.
Summary
Comatose Music (2020)
Tracklist:
01. Pharaoh’s Disasters
02. Earth’s Bloody Punishment
03. Execution By Toads
04. Invasion Of Bloodsucking Insects
05. Queen’s Prophecy
06. Cattle Pestilence
07. Goddess Of Chaos
08. Tomb Of Damnation
09. Abscesses On My Body
10. Fire Spreading Over The Earth
11. Locust Of Death
12. Fear Of Darkness
13. The Ancient Ritual Of Death
14. Pharaoh Firstborn’s Execution
15. Outro