Winter Gate – DisIllumination

Winter Gate e la regola della creazione: benvenuti in DisIllumination

Prende forma fisica DisIllumination, pubblicato in 100 copie su CD-R curato professionalmente. A circa due anni dalla sua nascita, abbiamo finalmente l’opportunità di acquistare questo piccolo ma significativo tassello proveniente dall’India: l’unica testimonianza registrata finora dal monicker Winter Gate.

Ed è davvero un peccato che ci sia così poco, perché in questo EP la band ha scelto la via della creazione, evitando la facile sosta presso gli schemi accademici del genere. Ha invece esplorato, spinta dal desiderio di un songwriting coinvolgente e atmosferico. Il risultato, per quanto ancora acerbo sotto certi aspetti, è affascinante e carico di potenziale. E considerato che queste sono le prime due vere canzoni mai pubblicate dalla band (oltre a un’intro di poco più di un minuto), non possiamo che apprezzare il prodotto con un bel sorriso stampato sul volto.

Parliamo di 26 minuti complessivi, dal sound essenziale ma denso di suggestioni, con echi delle produzioni svedesi di un tempo. Opeth ed Edge of Sanity in particolare, con i secondi che tornano prepotentemente alla mente nella parte finale dell’EP. Il growl, strascicato e profondo, aggiunge ulteriore forza evocativa, diventando a tutti gli effetti uno strumento emotivo. Le chitarre, invece, giocano un ruolo fondamentale nel continuo alternarsi tra oscurità e luce: aprono e chiudono spazi sonori con naturalezza, senza mai risultare slegate o artificiose.

I brani si sviluppano senza uno schema preciso, ma sempre con coerenza e tensione narrativa. A Wreath of Mist concede, dopo un inizio burrascoso e quasi traumatico, anche un momento di riflessione e respiro. Death’s Embrace, come suggerisce il titolo, ci trascina invece in territori più cupi e opprimenti. Un’ode maligna che si insinua dalle profondità, capace però di impreziosirsi con qualche dettaglio armonico nel finale.

Potenziale e margini di crescita

Bisogna accogliere DisIllumination e gli Winter Gate per ciò che sono. Un bel fiocco di nascita appeso alla porta. Attribuirgli da subito aspettative eccessive, o caricarlo di responsabilità in base alla scelta stilistica, ci toglierebbe il piacere più puro e sincero dell’ascolto. Restare sintonizzati è caldamente consigliato, e, se possibile, cercate di procurarvi il CD. Una buona boccata musicale da 26 minuti, ben posizionata, a tratti onirica ma mai sonnacchiosa, che lascia intravedere un futuro interessante.


Riassunto

Autoproduzione (2012), Transcending Obscurity Distribution (2014)

Tracklist:

01.Beyond the Light
02.A Wreath of Mist
03.Death’s Embrace

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