Ophidian Coil – Denial | Will | Becoming

Ophidian Coil – Denial | Will | Becoming: rituale serbo di black metal viscerale

Black metal e Serbia: un binomio che raramente delude le aspettative. Gli Ophidian Coil rappresentano l’unione di due personalità già ben note (in patria e non solo: li riconoscerete nei nomi di Inimicvs e Kozeljnik). Due figure con radici e stinchi ben inzuppati nel genere che continuano ostinatamente a proporre.

Qualcuno potrebbe anche sollevare critiche o desiderare virate verso soluzioni più atipiche, ma l’ottima musica che ci invade le orecchie frantuma puntualmente ogni dubbio. Ascoltando, cogli subito il feeling che li anima – o il fuoco che brucia dentro – e capisci che non possono fare altro che questo (magari mi smentiranno in futuro, chissà), perché è parte di loro, della loro essenza. Ogni singola traccia di questo EP si erge grazie a metodologie fiere e a una pesantezza decisa, mai ingombrante, che amplifica l’impatto vituperato.

Un’esibizione di viscere e fuoco

Denial | Will | Becoming è un’autentica esibizione di viscere, che qui sfrigolano “allegramente” perché appena messe a contatto con la brace. L’intensità arriva subito, e i ritmi serrati ci avvicinano al nucleo e alla volontà del progetto, portandoci con immediatezza faccia a faccia con il loro black metal magnetico e ritualmente diabolico. In pratica, verremo rapiti senza nemmeno accorgercene. Trascinati da una forza sconosciuta (o forse no?) sulle note di Gloria In Deo, prima fase di un percorso che non smette mai di apparire esaltante sotto ogni punto di vista.

Ma i brani da soli – per quanto validi – non determinano il successo. Quello lo lasciamo ai dischi costruiti meschinamente per compiacere le masse. In Denial | Will | Becoming, ogni piccola goccia sarà determinante. Oltre le canzoni e oltre lo spirito che alberga sul fondo, troviamo una produzione lapidaria e una prestazione vocale realmente maiuscola, capace di liberare impietose e variegate sofferenze (non voglio rovinarvi la sorpresa: scopritele egoisticamente, una per una).

26 minuti totali di sommo gaudio. Una maledetta gioia irrefrenabile che trova “pace” solo quando si spegne l’ultimo minuto di Thousand Voices of the Devil’s Call. Gli Ophidian Coil portano a termine il loro primo e piccolo rituale. C’è da stare attenti, ma soprattutto c’è da acquistare. In questo caso, i meriti vanno tutti alla tedesca Obscure Abhorrence Productions, sempre sul pezzo quando si tratta di produrre qualcosa ben superiore alla media.

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Summary

Obscure Abhorrence Productions (2015)

Tracklist:

01. Becoming (Intro)
02. Gloria In Deo
03. Hymns of Deflesh
04. Manifestum Mortis
05. Thousand Voices of the Devil’s Call

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