Certificato di garanzia nonché una fottuta sincera garanzia da parecchi anni ormai (l’uscita festeggia per l’appunto vent’anni gloriosi di carriera).
E’ proprio questo che sono i Natron, un gruppo che continua a svolgere il proprio brutale dovere senza mai annoiare, arrampicarsi sui famosi specchi oppure cedere il passo ad astute commercializzazioni di facciata (eh si, l’arte del travestimento è ormai cosa comune anche in territorio death metal). Una formazione che ha sempre suonato (giunti a questo punto è meglio dire: “sempre suonerà”) con potenza e carica disumana, violenti ma tecnici, senza mai abusare degli opposti, in una parola semplice e ancora da ribadire: garanzia.
La loro grandezza è dimostrata anche con l’uscita di Grindermeister (a voi decidere se considerarlo full-lenght o meno, i rifacimenti di solito non lo sono ottenendo poca considerazione in cambio, ma qui farei tranquillamente una eccezione), una produzione che attualizza e potenzia canzoni provenienti da Unpure (ep, anno 1996), più altre dal primo storico album Hung Drawn E Quartered (1997). In fondo troviamo l’ulteriore “bacca” rappresentata dalla cover di Dead Shall Rise (originaria dei “soliti” Terrorizer).
Grindermeister brutalizza in lungo e largo senza la minima esitazione, ogni traccia aggredisce ed inzuppa l’aria con sentori di una imminente carneficina (immaginate i Death di Leprosy che utilizzano “macchinari” al passo con i tempi per ottenere i loro loschi fini). La batteria di Max Marzocca scandisce, fustiga e martoria seconda una sua chirurgica precisione, le chitarre da parte loro rendono impervia ogni superficie tramite riff “puliti” ma ultra taglienti, sorta di simpatici compagni agghiaccianti. Ottimo il growl di Nicola Bavaro, convinto e convincente in tutto e per tutto.
Le canzoni? Quasi inutile stare a dire cosa sia meglio oppure peggio, le mie preferite rimangono The Stake Crawlers, Quarantine of Leprosy e Flesh of a Sick Virgin, ma sono più che sicuro che ognuno troverà le sue.
Affidare pochi euro ad una garanzia rappresenta in questo caso una prassi, un gesto di fede nei confronti di un genere che continua ad esalare la sua forza aldilà delle difficoltà trovate sul cammino, questo anche se stiamo parlando di brani non propriamente inediti.
Summary
Southern Brigade Records (2012)
Tracklist:
01. Morgue Feast
02. Leechlord
03. Quarantine of Leprosy
04. Flesh of a Sick Virgin
05. The Stake Crawlers
06. Undead Awake
07. Elmer the Exhumer
08. Dead Shall Rise (Terrorizer cover)