…And Oceans – Cosmic World Mother

Con l’annuncio del ritorno degli …And Oceans c’era da predersi a pizzicotti, poi dopo l’ascolto del primo brano in anteprima era cominciata la fibrillazione. Certo, non è avvenimento che tocca tutti allo stesso modo, ma devo ammettere che nel loro percorso ci sono sempre andato a nozze, sia per quanto riguarda i primi due dischi considerabili come “classici”, sia per quelli accomunabili alla parola “sperimentale”.

Ma dopo tutto questo tempo (ricordiamo che la distanza dal precedente Cypher conta ormai 18 anni) il ritorno placido sotto le ali di una splendida Season of Mist sembrava la conclusione a lieto fine di cui non potevamo immaginare conclusione. Ora ammettiamolo, gli …And Oceans particolari lo sono sempre stati, ogni loro passo discografico cambiava le carte in tavola mantenendo però una riconoscibilità di fondo con il diretto predecessore (una catena che oggi praticamente si spezza). 4 dischi, quattro porzioni di una torta che si divideva facilmente a metà, cosa diamine poteva succedere sul nuovo Cosmic World Mother?

L’impensabile? Direi di no. Rivoluzionario? Nemmeno! Spazzate via tutte le componenti moderne. Cosmic World Mother è semplicemente un lampo che passa dal via per spazzare in intensità e violenza tutto quello fatto lungo la carriera. Ora, se proprio bisogna accostarlo a qualcosa direi senza dubbio The Symmetry of I, the Circle of O, ma qui si va ben oltre, gli …And Oceans ritornano e mettono in seria difficoltà classifiche e certezze che ormai erano li stabili e beatamente cristallizzate.

Sono troppo affezionato a The Dynamic Gallery of Thoughts per tradirlo ma dopo di lui ci va di diritto il qui illuminato Cosmic World Mother (e non è stato facile decidere di sbalzare il secondo-full-lenght dal secondo posto!) con le sue note che mai sbavano, sicure e salde nell’esprimere una concettualità black metal saldamente ancorata ai sapori anni ’90 eppure anche così attuale all’orecchio.

I risultati e i responsi che si vedono in giro d’altronde parlano esplicitamente. Quando ritorni da “mezzo sconosciuto” e tutti – o quasi- ti si filano, notando ciò che hai saputo tirare fuori dal ventre significa davvero tanto. Vuol dire aver azzeccato l’album nel periodo giusto e con le armi giuste nascoste nelle tasche (leggasi l’ingresso di Mathias Lillmåns dietro il microfono, prestazione maiuscola e viscerale la sua).

I due chitarristi Timo Kontio e Teemu Saari sono gli unici testimoni di un percorso gestito chirurgicamente pure nei momenti più spinosi ( e chissà in quanti non hanno considerato la loro terza e quarta fatica), oggi sono diventati generatori di caos ed elevatori di melodia sublime in egual misura. Gli …And Oceans li riconosci innanzitutto da quello, dai riferimenti al riffing di matrice Dimmu Borgir (che c’è sempre stato) che si aggiunge oggi al pizzico di maestosità Emperor che scopri starci a pennello. Aggiungiamoci una furia costante (questa si una novità) a cavallo di pezzi baciati dagli dei del songwriting (le tastiere poi non sbagliano un ingresso che sia uno sotto le dita di Antti Simonen) ed eccoci di fronte a questo piccolo miracolo.

Cosmic World Mother si appoggia su quattro cardini belli tosti: l’opener The Dissolution of Mind and Matter (subito tra le candidate come pezzo dell’anno), title track (svengo su quel riffing), Apokatastasis e l’ultima quasi sognante The Flickering Lights. Ma ciò che non menziono non è considerabile inferiore, non voglio scendere nel dettaglio e sminuzzare a parole canzoni che richiedono solo la vostra rabbia, rassegnazione e sentimento.

Grazie …And Oceans per sovvertire alcune logiche. Che disco, che disco!

Cut my being in half. Litter my limbs upon your meadows. Take the rest to the stars

85%

Summary

Season of Mist (2020)

Tracklist:

01. The Dissolution Of Mind And Matter
02. Vigilance And Atrophy
03. Five Of Swords
04. As The After Becomes The Before
05. Cosmic World Mother
06. Helminthiasis
07. Oscillator Epitaph
08. In Abhorrence Upon Meadows
09. Apokatastasis
10. One Of Light, One Of Soil
11. The Flickering Lights