L’evoluzione dei Dismal: tra ambienti fiabeschi, cabaret e sperimentazione
Ed è così – senza alcuna fretta – che le storie narrate dai Dismal diventarono quattro. La formazione italiana, nel tempo, ha modificato alcune coordinate del proprio sound, imperlando via via una musica sempre più carismatica, sino a sfondare porte che forse nessuno poteva prevedere ai tempi del primo – e per me favoloso – Fiaba Lacrimevole: Like a Red Bleeding Rose In A Glacial Desert.
Ma una caratteristica è rimasta immutata, una sola parola che può starsene lì a tratteggiare un percorso omogeneo nella giungla creativa proposta lungo questi lenti ma armoniosi anni: questa parola è teatralità, un accento capace di delineare un modo specifico d’agire, qui più “adulto” rispetto agli esordi (cose fatte per restare, calzanti per ogni epoca). I Dismal sono diventati nel frattempo padroni delle loro particolarità: fanno ciò che vogliono, creano, disfano e ricreano ancora. Poi interpretano, drammatizzano e ricostruiscono daccapo. In tutto questo andirivieni, Giostra Di Vapore vive e lentamente prolifera.
La doppia anima musicale di Giostra Di Vapore
Senza dubbio alcuno, una “crescita musicale sdoppiata” aiuterà la nostra fruizione. Da una parte richiami metal veleggiano ancora quieti, ma saranno gli aspetti “dark” o generalmente più eleganti a predominare, a sigillare un’opera senza dubbio ambiziosa.
Sedetevi in poltrona, quindi, sprofondatevi al meglio sino a raggiungere la posizione preferita, perché una volta partita The Four Vibrations non si tornerà più indietro. Saranno magia, trucchi, cabaret, opere danzanti e poesia a riunirsi: una perfetta fusione per la quale non voglio neppure pensare a una stolta etichetta. La voce di Rossana Landi, la sua capacità di magnetizzare ogni canzone, è totale. Una prova vocale ampissima, con brani che rimangono scolpiti dentro, in maniera composta e silenziosa.
Brani come capitoli: la narrazione musicale di un album sorprendente
La “giostra di rumori”, di odori, è così ampia da lasciarmi di sasso. Otto canzoni per una, per una sola tortuosa e lunghissima canzone in più atti. A partire dall’eterea title track, passando per il trionfo più completo prodotto da Il Ballo Degli Obesi (che resta infine il mio apice). Poi Microcosm & Macrocosm mi riporta alla memoria i gorgheggi fatati di Francesca Nicoli degli Ataraxia, anche se su sfondo “meno razionale” e sotto certi aspetti sperimentale. Intanto Eden pensa ad aprire scenari altamente interessanti, sfavillanti colori per occhi ciechi. Vimana accenna qualche passo in territorio Dead Can Dance, restando però in piena comunicazione con il lato caratteristico profuso dai Dismal. A Mélisse (Part 2 – La danse de Mélisse) spetta invece il compito di trainarci su un sfarzoso selciato francese.
Giostra Di Vapore può anche contare su una produzione perfetta. Le tastiere e i loro effetti vengono costruiti con abilità e precisione, così come le sporadiche ma decise pennellate elettriche. Saprà intrattenere, farsi ricordare, con intonso spirito etereo/fiabesco: la perfetta colonna sonora di un futuro film super colorato e “cabarettistico”. L’asticella rimane su livelli alti e non si premura di guardare in faccia alcun genere, ponendo la propria essenziale nudità al giudizio dell’ascoltatore (se saprete guardarci dentro, ricaverete diverse sensazioni indescrivibili). Sensi epici, sensi che rimbombano e riempiono: non regnerà altro che la soddisfazione allo spegnersi dell’ultima nota.
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Summary
DreamCell 11 Entertainment (2013)
Tracklist:
01. The Four Vibrations
02. Giostra di vapore
03. Il ballo degli obesi
04. Microcosm & Macrocosm
05. Eden
06. Vimana
07. Mélisse (Part 2 – La danse de Mélisse)
08. One Step in the Dark