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Copertina dell'album Moral & Wahnsinn dei Die Apokalyptischen Reiter

Die Apokalyptischen Reiter – Moral & Wahnsinn

Moral & Wahnsinn – Die Apokalyptischen Reiter tra follia, melodia e ispirazione ritrovata

Ottavo disco in casa Die Apokalyptischen Reiter: questi tedeschi sono sempre i soliti pazzi dispensatori di “estrema follia metal/folk”, con l’aggiunta delle più disparate influenze possibili. Sicuramente l’esplosione e il crescente successo dei Rammstein ha aiutato – e non poco – i Reiter nel corso degli anni. In questo caso più che mai, visto come l’influenza del celebre gruppo sia diventata quasi “schiacciante”, presentandoli al mondo “che conta” come una loro versione per ambienti più estremi e schizzati.

Ma, per fortuna, c’è molto di più nella musica Die Apokalyptischen Reiter. In primis, un gusto particolare per la melodia – melodie che si portano dietro dal boom ottenuto con il disco Have A Nice Trip – e poi la voglia di andare sempre e comunque oltre gli stili, mantenendo però inalterate alcune caratteristiche ben precise. Tra queste, spiccano senza dubbio il cantato di Fuchs e le tastiere di Dr. Pest: due marchi di fabbrica impossibili da non riconoscere. Il primo si espone aggredendo, giocando e interpretando a proprio piacimento canzoni cantate sempre e comunque nella propria lingua madre; il secondo estrae continuamente conigli dal cappello. Determinando le sorti o le deviazioni dei brani, in diversi casi rivoltandoli addirittura come un calzino.

Freschezza, divertimento e produzione impeccabile: i Reiter non mollano l’osso

Temevate che cotanto “baraccone” avesse vita breve dopo qualche prova non del tutto riuscita? A togliere ogni dubbio ci pensa Moral & Wahnsinn, un lavoro che emana freschezza in ogni sua parte e che rimette in evidenza un songwriting sano, emozionante e balzano. I Reiter sono sempre i Reiter, insomma: scontato dirlo, ma non sarà certo questo disco a cambiare la vostra opinione su di loro. Sono nati per divertire, e il lavoro riesce loro ancora alla grandissima. Una produzione perfetta agevola l’ascolto di questi trentasette minuti (che passano davvero in fretta), con gli strumenti sempre ben in evidenza, aumentando il nostro ingresso – e la familiarità – dentro i vari brani.

Le canzoni appaiono dinamiche, e forniscono sempre quella varietà che ci si aspetta da un disco con impresso il logo Die Apokalyptischen Reiter. Una varietà che, stavolta, vuole essere più compatta del solito, dando alla tracklist una forma omogenea che raramente ho riscontrato nel loro passato.

Il classico riffing serrato e un emozionante stacco acustico rendono Die Boten uno dei capitoli migliori di questa fatica. Il suo refrain non tarderà a circolare a dovere nel nostro sangue, così come quello della seguente Gib Dich Hin, dove un fischietto “sbarazzino” conferirà toni buffi all’insieme, anche se spetterà al ritornello riportare rinnovata serietà (veramente splendido). Altre due canzoni si giocano il ruolo di regina di Moral & Wahnsinn: una è Wir Reiten, l’altra è la conclusiva Ein Liebes Lied. La prima rapisce grazie a una nenia romantica d’autore, con un Fuchs davvero straordinario (e un finale molto emozionante); la seconda, dopo svariati ascolti, è riuscita a diventare la mia preferita. Qui i Die Apokalyptischen Reiter riescono ad azzeccare proprio tutto, in un continuo delizioso trionfo.

Dr. Pest, Dir Gehört Nichts e Hört Auf: varietà e solidità nel blocco centrale

Il gruppone formato dalle restanti canzoni regge poi il peso. Fra queste, mi preme citare Dr. Pest, pezzo atipico (ma può esistere davvero questa definizione nel loro vocabolario?) dai contorni teatrali ed epici. Poi la “festaiola” Dir Gehört Nichts (altro refrain da ricordare); e la rocciosa Hört Auf, che pensa a incrementare e bilanciare l’impatto globale.

Un discorso a parte lo merita la breve strumentale cinematografica Heimkehr: nemmeno due minuti di brividi, lanciatori della positivissima volata finale di Moral & Wahnsinn.

È sempre bella la sensazione di quando ti aspetti poco e in cambio ti viene dato di più. I Die Apokalyptischen Reiter mi hanno convinto e divertito ancora una volta (lasciando da parte le cose troppo “spaziali” per tornare al concreto). Il che vuol dire una cosa sola: il loro sporco lavoro è stato eseguito al meglio.

  • 70%
    - 70%
70%

Summary

Nuclear Blast Records (2011)

Tracklist:

01. Die Boten
02. Gib dich hin
03. Hammer oder Amboss
04. Dir gehört nichts
05. Dr. Pest
06. Moral & Wahnsinn
07. Erwache
08. Heimkehr
09. Wir reiten
10. Hört auf
11. Ein liebes Lied

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  • Data dell'articolo
    1 Marzo 2016
  • Pubblicato da
    Duke
  • Pubblicato in Recensioni, Thrash Metal/Violent Frequencies/Post Metal
  • Taggato con Die Apokalyptischen Reiter, Nuclear Blast Records
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