Burial Hex – Book of Delusions

Burial Hex – Book Of Delusions: raccolta infernale tra noise, dark ambient e visioni sacrificali

Viaggio nei meandri più oscuri e fetidi in circolazione, grazie all’operazione di “raccolta” messa in atto dalla mitica Cold Spring. In questo CD dei Burial Hex vengono assemblati l’ottimo Book Of Delusion con le tracce tratte dagli split con Kinit Her e Zola Jesus.

Cercavate un bel viaggio tenebroso in campo dark ambient/noise? (definirlo così è persino riduttivo). Con questo CD lo avete di fatto proprio trovato.

La parte Book Of Delusion (che comprende i primi quattro brani in scaletta) tappa ogni possibile via di fuga, si compiace nel non concedere alcun sano respiro, gettando addosso all’ascoltatore chili e chili di pece nera, impossibile da lavare via. Il bello di questa prima sezione è la capacità di creare vaghe alternative al costante colorito negativo. Si finisce inghiottiti in un vortice con le prime due tracce, per poi venire puniti platealmente sulle note di una a dir poco bestiale Crowned & Conquering Child. Qui il flagello viene portato a livelli intensi e frustranti. Sono bellissimi gli squarci pianistici, tormentati da una prova vocale sofferta e straziante.

Meditazione oscura e chiusura cerimoniale: il lato mistico di Book Of Delusions

Tali livelli di assoluta sacralità devono essere necessariamente assaporati con il calare della notte: non c’è altro modo per far evaporare certe sensazioni. La title track agisce elettronicamente per un lungo quarto d’ora, sottolineando aspetti introspettivi e persuasivi. Una degna chiusura per questo primo e particolare portale infernale.

Ma le cose belle devono ancora venire. Mi riferisco a due brani in particolare, capaci di folgorarmi seduta stante. Clay Ruby mostra una nuova faccia – suadente e raggelante – musica che si erge per sconvolgere, un flusso in grado di sconfiggere anche la difesa sensoriale più ermetica e chiusa. Parlo di Storm Clouds e Go Crystal Tears, due gemme che tutti dovrebbero provare sulla propria dannata pelle, giusto per realizzare a cosa può portare un “semplice” ascolto musicale. In due chiare e limpide parole: gradita sofferenza.

Mi rimangono solo da citare God Of War And Battle e Temple Of The Flood. La prima apre la seconda porta (quella del reparto split), accompagnandoci per tutta la sua durata con sinistre note di piano. Come affiancamento, caleranno drappi demoniaci sotto forma di vocalizzi gutturali. La seconda chiude il disco riportando l’attenzione su un dark ambient lapidario, tagliente e giustamente rumoroso a tratti (senza mai esagerare). Funge anche da brano-monito, giusto per non dimenticare da dove si era partiti con questo percorso, perché alla fine è qui che rimarremo incastrati con il ricordo.

Book Of Delusions si mette ad abbrustolire parecchia carne: un’ottima occasione per rimediare nel caso si fosse perso qualche pezzo della discografia Burial Hex. Un’operazione che dà anche modo di scoprire una realtà creativa capace di andare oltre i limiti imposti dalla normalità. Una fabbrica del suono, perfetta nel suo piccolo per creare sinceri brividi o altrettanti sinceri incubi. Un profilo ideale per i “musicalmente insaziabili” di turno.

Summary

Cold Spring (2012)

Tracklist:

01.Final Litany
02.Urlicht
03.Crowned & Conquering Child
04.The Book Of Delusions
05.God Of War And Battle
06.Storm Clouds
07.Go Crystal Tears
08.Temple Of The Flood

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