Todessucht – Todessucht

Todessucht: il primo album tra dolore e memorie underground

Dopo un lungo peregrinare tra demo, EP e split – un cammino iniziato nel lontano 2009 – il monicker Todessucht giunge finalmente al traguardo del primo full-length, pubblicato in questo 2025. A proporcelo è la sempre attenta War Against Yourself Records, etichetta capace di cogliere ogni flebile esalazione proveniente da quel maledetto sottobosco chiamato underground.

Dietro il progetto Todessucht si celano tutta l’esperienza e la dedizione di Fäulnis, figura che da sempre riversa ogni frammento della propria energia nei battiti del mondo black metal. Una forza che traspare anche in questo omonimo esordio, capace di riportarci – con mente e dolore – a uno stile scarno, umano e freddamente mordace.

Ci ritroviamo nel cuore del depressive black metal, le urla sono strozzate e si inseguono senza tregua, mentre una sofferenza palpabile avvolge e domina quaranta minuti di oscurità solida, maledetta e ipnotica.

Tutto è lentezza, tormento e controllo

Per tanti reduci sarà un ritorno dentro un preciso periodo storico. Un periodo oggi ricalcato con la giusta volontà e con la testa di chi sa come muovere a dovere i fili di certi “discorsi”. L’opener Todesschrei da questo punto di vista rappresenta la migliore cartuccia del lotto. Lentezza ciondolante e tribolazione vocale assumono da subito il controllo e ci orientano con tatto all’interno di un disco che ci sentiremo strisciare addosso.

La successiva Ich bin tot… Mein Leben ist erloschen è danzante e armonica (e si chiude davvero molto bene) mentre Angst mette ad ardere una direzionalità più rapida e ficcante. Il disco non è eccessivamente opprimente e cerca sempre un riscontro emotivo con il proprio ascoltatore. Non presenta parti poco confidenziali e anche la prestazione vocale non tende ad allontanarci come succede magari in tanti altri casi.

Tutti i pezzi raggiungono l’obiettivo con lo scorrere dei minuti. Perfetto esempio è dato dallo “scioglimento” ansioso di Der Ohnmacht nah ma anche Trugbild risponderà a modo con sentimento e spiccata sensibilità.

I Todessucht raccolgono e rievocano tutti quei fili sparsi a suo tempo da Bethlehem, Shining, Lifelover, Hypothermia e affini. Il tutto ci investe con una sincerità disarmante, e non serve davvero sapere altro prima di immergersi in questi “nudi” quaranta minuti. D’altronde, qualcosa scatta già alla sola vista della copertina: un disegno semplice, ma capace di evocare con forza tanti momenti ormai sepolti nel tempo.

70%

Summary

War Against Yourself Records (2025)

Tracklist:

01.Todesschrei
02.Ich bin tot… Mein Leben ist erloschen
03.Angst
04.Der Ohnmacht nah
05.Trugbild
06.Gefühlstot
07.Abschied

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