Outre – Ghost Chants: dissonanze controllate e black metal cerebrale
Scelgono d’intraprendere la via di un black metal cervellotico e maturo i polacchi Outre, in occasione del loro disco d’esordio. Acquisiscono da subito spunti dissonanti, ma evitano accuratamente di ricalcarli con mezzi ossessivi: ne consegue un ascolto asciutto, rapido ed efficace. L’effetto “complicato” se ne sta in disparte, sonnecchiante con occhi chiusi ma vigili, perché ascoltare Ghost Chants alla fine di mille discorsi è come ricevere una scarica imprevedibile e immediata. Sarà magari spiazzante, certamente fredda, ma pur sempre lacerante nel suo breve e chirurgico decorso.
Sound conciso, chitarre pungenti come filo spinato, reattive nell’elargire riff tentacolari e aspri. La prestazione vocale ricalca il metodo Mayhem (non credo serva specificare altro o fare nomi), fiera, ingrossata, mutevole e acida. Sicuramente un buon modo per farsi notare (e convincere, soprattutto).
Una coesione feroce: l’equilibrio tra caos e dettaglio
La tracklist è un discreto “ammasso”: qualche frangente spicca e si erge, ma saranno solo brevi attimi, piccole grida prima dell’assorbimento da parte della materia principale. Quest’ultima è ben curata (al dettaglio, direi), così tanto da rendere vano ogni tentativo di esporre una preferenza. Questa è la situazione in cui mi sono ritrovato – e di certo non è detto che valga per tutti – però coesione e amalgama sono davvero le armi migliori e più confortanti di Ghost Chants. La capacità di questi ragazzi di partorire un disco dai toni spigolosi, intriganti e pregni di veleno è evidente. Si suona alla ricerca della perfezione (lame lasciate libere di agire), talvolta la si trova, talvolta meno, su una fluidità “ferrosa” posta a scorrere.Tutti attimi che si ergono come fiammate, puntualmente risucchiati, schiavi di un disegno pensato e applicato con efferata cura del dettaglio.
L’andazzo è accomunabile a nomi risonanti come Deathspell Omega, Mayhem, gli Abigor più recenti e Dødheimsgard. Chi è solito intrattenersi con queste formazioni inizierà il percorso con qualche aiutino in più (ma se la vostra asticella dell’esigenza è alta, forse è meglio lasciare perdere), piccoli incentivi che potranno infine fare la differenza.
Un disco su cui investire, Ghost Chants. Tenete però conto delle sue caratteristiche impervie. Nel suo mondo saprà entusiasmare e gelare al contempo. Senz’altro un ottimo primo passo ufficiale, capace di generare formicolio e immediato “vociare” attorno al nome Outre.
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68%
Riassunto
Godz ov War Productions, Third Eye Temple, Essential Purification Records (2015)
Tracklist:
01. Chant 1. – Departure
02. Chant 2. – Shadow
03. Chant 3. – The Fall
04. Chant 4. – Lament
05. Chant 5. – Equilibrium
06. Chant 6. – Vengeance
07. Chant 7. – Arrival