Nefarious – The Universal Wrath

Nefarious – The Universal Wrath: sinfonie glaciali e martellanti dalla scena black ungherese

Attendevo spasmodicamente l’esordio degli ungheresi Nefarious. Non potevo fare altrimenti dopo aver consumato Diabolorum (2004), un EP che trasmetteva concreti lampi d’esaltazione sinfonica applicata su una martellante base black metal. A distanza di parecchio tempo (ben otto anni), li ritroviamo praticamente immutati e pronti per il grande passo, avvenuto sotto Cold Dimension, un’etichetta che non si muove certo per la prima band passata dal convento. Un battito cardiaco che, fortunatamente, mantiene fede alle aspettative.

The Universal Wrath rappresenta esattamente ciò che ci si aspetta da loro: un’incessante carica distruttiva, accompagnata da tastiere perennemente “astratte” e da una struttura che vuole apparire tanto malefica quanto sognatrice, simultaneamente. Scorrono così i quaranta minuti di questo lavoro. Un disco che dovrà essere accuratamente evitato da chi mal sopporta la staticità martellante. Sebbene i ritmi siano sostenuti, il tutto potrebbe apparire paradossalmente piatto, complice la ripetizione ciclica della stessa formula lungo tutte e sette le tracce.

Le atmosfere sono gelide e oniriche

Il nome di riferimento per la loro proposta resta certamente quello degli Emperor più sinfonici e ferali, mentre in seconda battuta è giusto citare anche i mitici Parnassus. Produzione, voce e tastiere formano una fitta coltre gelida e onirica: sarà proprio in questa subdola unione che troveremo la magia della formazione ungherese. Quando la base è già ampiamente soddisfacente, trovare piacere nel suono delle chitarre risulta ancora più facile. I riff sono giustamente “impalpabili”, un costante ronzio sotto certi aspetti indefinibile, capace di incantare, sedurre e anestetizzare. Il senso che ne ricavo è quello di completezza: un appagamento che arriva al proprio obiettivo, pur senza che The Universal Wrath possa essere considerato un capolavoro.

Eppure, penso che alla fine del suo anno d’appartenenza (2012), al momento di tirare le somme, in molti si ricorderanno dei Nefarious e del loro The Universal Wrath. Questo perché il suo profumo rimane saldato addosso, il suo fascino va oltre le semplici definizioni o l’effettivo valore che può avere nel suo insieme. Anche se il voto non lo consolida completamente, resta un disco assolutamente importante. Null’altro che una dimostrazione su come si possa ancora apparire convincenti suonando black metal sinfonico, allontanando di fatto la banalità e certi spettri commerciali.

Citare qualche canzone piuttosto che altre sarebbe davvero inutile. Stiamo parlando di un chiaro effetto domino. Se ne piace una, piaceranno tutte (e ovviamente varrà anche il contrario). Il completo trionfo avverrà solo ascoltando The Universal Wrath nella sua interezza, senza sosta alcuna. Lì si svilupperà l’essenza e la particolare magia racchiusa dentro questo prodotto.

  • 73%
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Summary

Cold Dimensions (2012), Deviant Records (2013)

Tracklist:

01. The Chosen Ones
02. The Universal Wrath
03. False Words of Prophets
04. In the Hell of Eternal Depths
05. Become Nothing
06. The King of Slaves
07. A Mountain of Crosses

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