Johann Wolfgang Pozoj – Birth Of Pozoj

Johann Wolfgang Pozoj – Birth Of Pozoj: avant-garde croato tra ritualità e sperimentazioni

La Code666 Records prende per mano i croati Johann Wolfgang Pozoj e li colloca sotto riflettori importanti. La formazione aveva dato alla luce due full-length tra il 2007 e il 2009, passati completamente inosservati, almeno fino a questi “nuovi e rigeneranti giorni”. L’etichetta italiana e la band pianificano così un nuovo inizio, articolato in tre dischi che riproporranno materiale già edito insieme a nuove e succose novità.

Il primo passo di questa trilogia è appunto Birth Of Pozoj (i successivi si intitoleranno Escape Of Pozoj e Return Of Pozoj), composto da sole due tracce, ma di durata considerevole: la prima supera la mezz’ora, mentre la seconda si attesta sui venti minuti. Due brani eclettici, progressive, e animati da una forte volontà di sperimentazione ad alto livello. I Johann Wolfgang Pozoj restano ancorati alla musica estrema grazie a iniezioni di black metal selvatico, tipiche dell’Europa dell’Est, ma questa è solo una delle molte correnti che attraversano composizioni mai troppo complesse, nonostante la loro lunghezza possa far pensare il contrario.

Aleggiano oscurità e ritualità nella prima traccia intitolata Bellum Omnium Contra Omnes, che si perde in momenti soporiferi e rilassanti, per poi incidere con un ritornello marcato e deciso. Il paragone più immediato è con gli In The Woods…, con cui si percepisce una certa affinità – o almeno intenti comuni – pur restando evidenti le differenze tra le due formazioni.

Strutture estese e tensione compositiva: la durata non è un grosso ostacolo

I Johann Wolfgang Pozoj non sembrano interessati allo sfoggio tecnico fine a sé stesso, ma suonano con vibrante intensità. Gli strumenti, grazie a una produzione convincente, acquistano in presenza e passione. Il songwriting è, se vogliamo, “scarno”. Ma riesce a risultare brillante e positivo, anche perché il rischio di perdersi in composizioni così lunghe era davvero elevato. Qualche aggiustamento sarebbe utile: a tratti si avverte una vaga sensazione di sezioni incollate forzatamente.

Affrontare Bellum Omnium Contra Omnes è una sfida interessante, ma l’ascolto della seconda traccia, Queen Emeraldas, risulta più fluido e dinamico. Il brano graffia con maggiore immediatezza rispetto all’opener, mantenendo comunque la coerenza stilistica del progetto.

Birth Of Pozoj è un affare per chi si nutre di musica mai banale, votata alla ricerca e alla sperimentazione. Le chitarre arpeggiate sanno trasportare, accompagnare e scandire il giusto ritmo. I momenti più violenti non stonano mai (arrivano quasi in sordina, e forse una loro maggiore presenza avrebbe giovato), mentre il cantato di Ivan Borbic dona la giusta “pelle” al tutto, sempre interessante e vario: pulito, sclerato o diabolico che sia.

Possiamo infine definire i Johann Wolfgang Pozoj come un progetto avant-garde interessante, capace di regalare diversi sfizi nel tempo.

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Summary

Code666 Records (2011)

Tracklist:

01. Bellum Omnium Contra Omnes
02. Queen Emeraldas

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