Human Parasite – Proud to Build the Insidious Catastrophe: un debutto brutale e riuscito
Catturato da una grandiosa copertina firmata Jon Zig, ho intrapreso con speranza l’ascolto dell’esordio discografico degli Human Parasite. Fortunatamente, la scelta si è rivelata azzeccata: il brutal death metal messo in scena dai transalpini riesce a musicare adeguatamente l’ottimo artwork.
Proud to Build the Insidious Catastrophe, nella sua mezz’ora “spaccona”, compie il suo trucido e spietato lavoro, unendo un’anima prettamente selvaggia e violenta a una predominante componente groove, ossessivamente rallentata e dall’impatto garantito.
Groove, ferocia e tecnica: la formula vincente di Proud to Build the Insidious Catastrophe
Blasfemie sonore si susseguono lungo il percorso, gestite da una prova vocale che, oltre a un growl ribassato, gutturale e “barbarico”, propone svariati tentativi di mutazione timbrica, capaci di risultare convincenti nel momento in cui si tirano le somme. È piacevole addentrarsi nel disco e finire sotto la macellazione sonora di questi ragazzi. Gli spunti vincenti non mancano, mai statici o costretti in pericolosi vicoli ciechi. L’esempio migliore, a mio parere, è racchiuso nella canzone Spreading Pain and Cum as an Evangelic Way, in cui la band coniuga perfettamente la componente delirante, quella “fast” e ovviamente quella più cadenzata.
Nel frattempo, posso solo sottolineare – fortunosamente – la mancanza di brani mal riusciti. Mentre la parte finale recita la sua parte da leone grazie alla presenza di pezzi come Revenge of the Injured Beast o Tormented by Psychopathic Soul (esaltante, in quest’ultima, la prova vocale). La produzione, chirurgica, non rappresenta affatto un ostacolo. Ogni strumento è adeguatamente evidenziato e seviziato. Tuttavia, a tratti ho avuto l’impressione che qualcosa potesse emergere in modo ancora più efficace. Ma si tratta solo di innocue sottigliezze, sensazioni appena accennate, come quella palla di pelo nello stomaco di un gatto.
Il brutal death metal non cambierà certo volto dopo questo disco degli Human Parasite. Un album dove vengono estremizzate partiture in stile Morbid Angel (vedi Perverse Pleasure and Barbaric Torture) o “staccate” alla Deicide, con la costante benedizione di Cannibal Corpse e Dying Fetus.
Troverete sicuramente molto divertimento in questo esordio discografico. Un divertimento non sempre così scontato o efficace quando si tratta di una “nuova partenza”. Il che aiuta a comprendere quanto sia valido – nella sua dimensione – questo prodotto. Non ci si annoia, si scapoccia alla grande e si può apprezzare anche una discreta, settoriale tecnica. E scusate se è poco.
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68%
Riassunto
SFC Records (2010)
Tracklist:
01. Intro: Prelude to Parasitic Catastrophe
02. Toying with Dead Cocks
03. Proud to Build the Insidious Catastrophe
04. Spreading Pain and Cum as an Evangelic Way
05. Perverse Pleasure and Barbaric Torture
06. Addicted to Rape
07. Revenge of the Injured Beast (No Mercy for Nobody)
08. Tormented by Psychopathic Soul
09. The Great Incestuous Whore