Insidious Disease – After Death

E pensare che quasi ci stavo azzeccando quando (in occasione della parlata sull’esordio Shadowcast) profetizzavo circa le scarse possibilità di un seguito. Ed invece felice di essermi sbagliato.

Gli Insidious Disease tornano con il secondo capitolo intitolato After Death e passano nel frattempo da colossi come Century Media a Nuclear Blast. Con i nomi coinvolti facile mi direte, ed in effetti è proprio così come sembra. La nostra nostalgica creatura torna con i medesimi elementi (ovvero Tony Laureano alla batteria, Marc Grewe dietro al microfono, Silenoz alla chitarra e Shane Embury al basso) ma con l’unica eccezione del cambio chitarrista che vede ora protagonista e forgiatore Cyrus (conosciuto per i Susperia) al posto del buon Jardar.

Certo, dieci anni di attesa (possiamo chiamarla così?) non sono pochi, ma i nostri non sono dei novellini e il fuoco di una certa passione non li ha mai lasciati, così tra uno spazio e l’altro sono riusciti a confezionare e cucire un nuovo capitolo di succulento e barbaro death metal accompagnato da una copertina che rappresenta autentica gioia per gli occhi.

Ogni canzone viene scolpita per restare sui quattro minuti, scelta che ci inquadra una volontà di tenere fermo l’ascoltatore anche con certe ipnotiche dinamiche: niente sorprese, solo espressione conservatrice accompagnata da tanta, tanta esperienza. Ciò accadeva anche sul debutto Shadowcast, un disco che è rimasto lì in qualità di “eterno incompiuto”, ma sul quale mi piace tornare, assoggettato da chissà quale misterioso potere.

Uno Shadowcast che appare oggi senza dubbio più malato, mentre il nuovo After Death ama intraprendere vie rette (lo definirei un “blocco dinamico”), seguendo dei binari sicuri e chiaramente impostati per non incontrare curve o sorprese sino all’arrivo.

After Death è un masso posto nel bel mezzo della corrente, un masso che neppure il peggiore dei maltempi potrà pensare di spostare. Il death metal degli Insidious Disease è interpretato vocalmente alla vecchia maniera, aspetto che me lo fa adorare unitamente a quel sound catramoso e scavatore che rifugge ogni tentativo di strizzata d’occhi a certe dinamiche odierne. Da questo punto di vista il progetto acquista valore; il fatto che i nostri si impegnino nel proferire una musica specifica e per niente di tendenza mi lascia credere alla genuinità del tutto, e tanto mi basta.

After Death è prodotto egregiamente (ma anche ciò mi pare ovvio), il tiro vibra, cattura, è ineccepibile, valorizza tutti gli ingranaggi di una macchina che il suo intrattenimento riesce a portarlo a casa. Il secondo capitolo degli Insidious Disease mi piace, e nemmeno poco, a piccoli passi è riuscito pure a scavalcare il predecessore, forte di una compattezza base tanto evidente quanto solida e concreta. Non parliamo di capolavoro, ma di un disco capace di frustrare ed esaltare con una classe che supera la tradizione.

70%

Summary

Nuclear Blast Records (2020)

Tracklist:

01. Soul Excavation
02. Betrayer
03. Divine Fire
04. Unguided Immortality
05. Invisible War
06. Born Into Bondage
07. Enforcers Of The Plague
08. An End Date With The World
09. Nefarious Atonement
10. Secret Sorcery