Saivon Lapsi rappresentava un nuovo eccellente ritorno dei maestri melodici Eternal Tears of Sorrow
Gli Eternal Tears of Sorrow lo fanno sempre meglio. Anche a quattro anni dal precedente Children of the Dark Waters, la ruggine non pensava certo di togliersi di mezzo. Lo fanno meglio perché suonano ultra melodici e “dolci”, ma in fondo non te lo danno mai troppo a vedere. Lo fanno meglio perché non sbagliano una sola canzone sul nuovo Saivon Lapsi, settima fatica per la “sfortunata” (troppo spesso in secondo piano rispetto ai reali meriti) combriccola finlandese.
Parlare di questa fatica è, invero, estremamente facile. Il loro è un melodic death metal zuccheroso ma aggressivo per la maggior parte del tempo, sporadicamente bagnato da una voce pulita che sceglie con cura i momenti migliori per fare comparsa. Diciamo che i suoi interventi si lasciano ricordare con piacere, e impareremo pure ad anticiparli di qualche secondo dopo un primo ascolto esplorativo di routine. Da questo punto di vista si dimostrano dei veri artigiani, perché è sempre facile farsi prendere la mano quando si ha una certa arma a disposizione. Loro lo fanno invece con il contagocce, non ne abusano, e ne escono trionfalmente vincenti.
Scrittura elegante, emozioni dosate: Saivon Lapsi va gustato con calma
Bella l’intro Saivo, e perfetta nel linguaggio la produzione. Al resto ci penserà un songwriting di spessore, capace di incantare e stupire in tutta la sua bruciante semplicità. I brani prendono un sapore dolce/forte, e non sarà affatto facile riuscire a sceglierne uno a discapito di un altro. Ma poi mi smentisco subito, perché un preferito ce l’ho: Dance of December (pura poesia nordica, grande il refrain “doppiato” che spiega esattamente cosa significhi il loro potenziale). Dopo quello, però, ho reali difficoltà di scelta. Roba da portare il mio cervello alla totale incandescenza. La soluzione migliore sarà ascoltare un brano “al massimo” per volta, e dimenticarsi subito di quello precedente. Vivere intensamente l’attimo, che mai diventa troppo banale. E magari in tanti pensano proprio il contrario quando si ritrovano davanti a questo monicker.
Doveroso sottolineare l’uso attento della tastiera. Mi sembra ovvio sconsigliarne l’ascolto se ne siete allergici, perché gli Eternal Tears of Sorrow la mettono in circolo costantemente. Anche se a volte pare seppellita dal muro sonoro, possiamo dire che: “le chitarre guidano e le tastiere inseguono”. Prima in modalità “sognante”, poi come accompagnamento, ma sarà utile sapere che è infilata praticamente ovunque. E riesce spesso a dare quel tocco in più.
Energia, precisione e rispetto: gli Eternal Tears of Sorrow non sbagliano alcun brano
L’energica Dark Alliance apre le danze e fa subito capire di che pasta è fatto questo disco: davvero poderoso il suo ritornello. Legion of Beast ci pianta un altro bel chiodo in testa, dimostrando come si possa suonare ancora oggi bene (e con tale passione) un genere musicale che sembrava ormai alla deriva e privo del mordente necessario. The Day colpisce ancora con un ritornello che non vi lascerà di certo impassibili, nel suo unire in una sola cosa Dark Tranquillity, Insomnium e Amorphis.
Sound of Silence spezza il ritmo con la sua dolce eleganza e l’intervento di una soave voce femminile, pronta al duetto di turno con il sempre efficace Jarmo. Swan Saivo, non a caso, è stata scelta per presentare il disco in anteprima. Parliamo di “quel” brano solitamente difficile da dimenticare. Poi, quando pensi di aver sentito il meglio e quasi ti sistemi, arrivano le splendide Blood Stained Sea e l’epica Angelheart, Ravenheart (Act III: Saivon Lapsi) a destarti. Su quest’ultima, i Nostri ritornano “finalmente” a usare la propria lingua, con risultati d’assoluta eccellenza.
Saivon Lapsi è un classico disco da “via di mezzo”. Musica che potrà far oscillare con prepotenza le vostre preferenze da una parte all’altra. Con il voto resto abbastanza alto, ma non troppo, proprio per questo. E poi, in fondo, ci sono affezionato anche se il cuore spinge con più vigore nei confronti di alcune loro produzioni passate. In ogni caso, sempre un bel sentire in casa Eternal Tears of Sorrow.
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Summary
KHY Suomen Musiikki Oy, Massacre Records (2013)
Tracklist:
01. Saivo
02. Dark Alliance
03. Legion of Beast
04. Kuura
05. Dance of December
06. The Day
07. Sound of Silence
08. Beneath the Frozen Leaves
09. Swan Saivo
10. Blood Stained Sea
11. Angelheart, Ravenheart (Act III: Saivon lapsi)


