Antagonist Zero – No Tears

Non è maturazione, ma cieca consapevolezza (che arriva subito, cristallina, sulle note della title track posta in apertura). Si potrebbe liquidare in questa maniera la nuova fatica degli Antagonist Zero intitolata No Tears. I tre anni passati da Doomed non sono bastati per intaccare la loro spessa corazza catatonica, la loro essenza musicale resta in tal modo pressoché invariata. Pazienza se al momento dovremo “farci bastare” questa forma di ep, perché di materiale da ascoltare ne avremo comunque molto.

No Tears serve giusto a riscaldare il motore in attesa dei primi bramati freddi, serve innanzitutto per far ritornare in circolazione il nome Antagonist Zero e quella specifica, avviluppante tempra. L’uscita ci depone in grembo tre nuove canzoni più due cover, per una durata complessiva che si aggira attorno ai 36 minuti circa (niente male proprio).

Nel loro specifico cantiere devono aver pensato e riflettuto molto in questi anni, i nuovi pezzi finiscono così per assorbire un sapore lievemente differente rispetto al disco di debutto. Nel farlo mantengono un’inquadratura fissa su ciò che erano.

Siamo nel corso di una “realizzazione”, un caso dove il passo in avanti viene subito percepito, fortunatamente senza snaturare quella precisa volontà di fondo, elemento più che fondamentale per il trionfo delle loro partiture.

Il titolo del mini cd non è stato scelto a caso, No Tears è la canzone migliore tra quelle nuove, la classica che ti fa subito pensare a cosa potrebbero combinare gli Antagonist Zero in futuro. Strofe ruggite e ruvidità si concedono ad aperture pulite, ovviamente con il beneplacito della solita sfuggente malinconia. La particolarità degli Antagonist Zero sta tutta racchiusa nel voler insistere sulla durata del singolo pezzo. Le loro canzoni tendono infatti ad insistere, rifuggendo “strade corte” e sicuramente più semplici da utilizzare. Diciamo che al momento il DNA impone loro una certa “larghezza”, e chi saprà acchiappare potrà apprezzare.

Profound Oblivion è l’altra grande traccia da provare mentre Suru puzza da classico riempitivo per questo tipo di edizioni (sorta di quieta nenia in lingua madre, non è di certo orribile però). La band sceglie con accortezza le cover: una arriva direttamente dal loro mondo, con The Lachrymal Sleep targata Doom: VS (anche se catturarne la stessa intensità è difficile), mentre l’altra sconfina nel pop finnico di Jenni Vartiainen, una strizzata d’occhio esclusiva con il chiaro intento di conquistare il mercato nazionale. La sua agrodolce Missä muruseni on viene utlizzata alla Antagonist Zero (niente “sporcizia” vocale), giusto pera non procurare particolari traumi.

E’ certamente una buona manovra No Tears, al momento non ci resta che sperare in grande per il prossimo ritorno degli Antagonist Zero.

Summary

Inverse Records (2015)

Tracklist:

01. No Tears
02. Profound Oblivion
03. Suru
04. Missä muruseni on (Jenni Vartiainen cover)
05. The Lachrymal Sleep (Doom:VS cover)

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