Decayed / Darkness – Unholy Sacrifice

Decayed & Darkness – Unholy Sacrifice: rituali oscuri e velocità marcia sotto il segno dell’underground

L’unico aspetto positivo della vita è che non si smette mai di scoprire. Ed è proprio in questo stato che mi sono ritrovato tra le mani questo split – ormai vecchiotto, datato 2007 – che vede protagonisti la combriccola portoghese Decayed e gli italiani Darkness (nient’altro che i The True Endless, mossi dalla voglia di fare maggior baccano e animati dal desiderio di esprimere più marciume del solito).

Diciamolo subito: l’abbinamento fra le due formazioni appare vincente. I portoghesi si occupano di rilasciare una notevole carica oscura tramite il loro black metal marcio e rituale, mentre gli italiani ci danno dentro in fatto di velocità e ritmiche thrash, senza mai omettere una spiccata predisposizione alla carica malefica e rude. La varietà si nota subito guardando la ripartizione delle canzoni. I Decayed ne propongono solo quattro, arrivando a sfiorare anche gli otto o sei minuti di durata; i Darkness, con i loro sette supplizi, agiscono invece sui tre o quattro minuti di media.

Black metal marcio e evocativo: 52 minuti che respirano sottoterra

Una cosa è certa: lo split che ci troviamo davanti è senz’altro ricco. Sono infatti ben 52 i minuti totali di sporco metallo estremo fatto secondo le sacre leggi dell’underground. Non nascondo che la mia preferenza vada ai Decayed, formazione in grado di mettere in scena una serie di brani realmente efficaci e di notevole valore. Il suono è oscurissimo e le canzoni colpiscono nella loro semplicità. Basta ascoltare The Ritual per rimanere intrappolati in un sound che un tempo si respirava con maggiore frequenza (tanti gruppi dovrebbero imparare l’uso saggio delle tastiere, come in questo caso). Ritmiche opprimenti, mancanza d’aria e continue maledizioni ci vengono scagliate contro anche nelle ottime From Pits Of Denial (magnifico l’incedere doom), Sacrifice e Shoghots.

I Darkness risultano invece il classico ascolto che fila via liscio, senza troppi patemi. Veloci e sagacemente grezzi, i Nostri sanno come calarsi con le giuste armi sul campo di battaglia. Un campo che, a volte, è tanto semplice quanto complesso. I frutti migliori da parte loro, in questo split, si raccolgono con War Call, Darkness Wants You Dead (dicevamo?!), e In The Empty Plane.

Andare a grattare nei posti giusti potrà ripagare lo sforzo profuso. Togliere quell’ingrata polvere che nel frattempo si sarà formata diventa un gesto ancor più rituale della musica stessa.