Registrazione nauseabonda e minimal fatta in presa diretta, atmosfera grezza da cantina e un susseguirsi di malsane armonie sono le caratteristiche di An Year In Black, album registrato durante solstizi ed equinozi 2005/2006 e stampato successivamente nel 2009.
Chi conosce l’animo oscuro e marcio della band non si stupirà di certo e reggerà al meglio i non pochi 55 minuti di durata. Per chi invece segue il black metal per sfizio, giusto per perdere tempo o darsi un tono non avrà scampo e non comprenderà mai l’essenza di un prodotto del genere. Prima sarà meglio chiarire un concetto: ” il mondo non è fatto di soli capolavori, e non tutti i dischi riescono a raggiungere livelli d’importanza tali da essere cercati da chiunque“. Nella loro nicchia i The True Endless hanno da sempre forgiato un preciso marchio, una strada fatta di devozione per la quale avrò sempre rispetto, anche quando i risultati non saranno completamente esaltanti come in questo caso.
An Year In Black contiene cose buone e altre meno, sarà di certo facile trovare la noia in più frangenti, a volte la band la tira troppo per le lunghe, rischiando, facendo diventare l’assopimento cosa concreta. Ma è più forte di me, non riesco a colpevolizzarli più di tanto, quando è la passione a comandare lo percepisci all’istante, è il feeling quello che salva ogni loro uscita, quello che rende anche quelle meno belle comunque degne della giusta attenzione.
Essendo stato registrato a più riprese e in diverse situazioni An Year In Black assume contorni poco lineari, cambiano i volumi e i suoni, la sensazione è quella di trovarsi di fronte a qualche oscura compilation di b-sides. Su questa uscita i The True Endless si concentrano in maniera particolare sui mezzi tempi, urla strazianti arrivano a dominare ogni traccia, mentre la blasfemia non viene di certo dimenticata, anzi viene lasciata libera di agire rozzamente, a più riprese, facendo il gioco del buono e del cattivo tempo.
An Year In Black è un disco grezzo ed ignorante nello stile del giovane Burzum, basta ascoltare canzoni come When Snow Falled On My Head, The Valley Of Knowledge, Mantra Of Death, La Fine o Souls Of Darkness per farsene subito idea. L’album rappresenta un piccola ma importante pietra della loro preziosa discografia, a tratti barcollante ma densa delle migliori intenzioni. Date la precedenza ad altri loro prodotti, poi passate anche di qui se lo riterrete necessario.
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Riassunto
Nekrogoat Heresy Productions (2009)
Tracklist:
01. When Snow Falled on My Head
02. The Valley of Knowledge
03. Mantra of Death
04. La fine
05. Burning Sun
06. Souls of Darkness
07. The True Nature of Power
08. Crying Blood
09. Instrumental