Cradle Of Filth – The Manticore And Other Horrors

Questa volta non ci siamo, non ci siamo proprio. I Cradle Of Filth con The Manticore And Other Horrors ritornano ai minimi storici della loro discografia. E’ un vero peccato perché – benché se ne dica sempre di tutti i colori – per me erano in serie positiva da almeno due dischi (specialmente il già trattato Darkly, Darkly, Venus Aversa mi aveva esaltato non poco).

Cominciavo a ritenere Thornography l’unico conclamato incidente della band britannica (almeno sino a questo punto). Anche se a volte è troppo facile parlare male di un band “facile da bersagliare” come loro. Però in questo caso mi tocca accodarmi alla non felice critica che ha accolto in maniera inesorabile The Manticore And Other Horrors.

Il sound è quello, 100% Cradle Of Filth. Ogni minuto di questo disco ricorda tutto ciò che sono stati sino a prima, solo che lo fa con una piattezza nel songwriting quantomeno disarmante. Non bastano le buone The Abhorrent (unico brano in grado di trascinarmi nella “vera culla”), e la melodica Frost On Her Pillow (non un granché, però capace di salvarsi grazie all’esperienza). Non bastano perché per parlare realmente bene di un altro passaggio devo appoggiarmi al coro di Pallid Reflection (“Faster beats the drum of dark arcanum“), oppure citare Succumb To This tanto per dirne una. Giusto per far sembrare The Manticore And Other Horrors meno peggio di quello che in realtà è.

Non è Dani il problema: il vero nodo è l’assenza di atmosfera

Non è tanto questione di Dani Filth e della sua voce, per quanto mi riguarda non è mai stato esageratamente fastidioso (diciamo che è un problema minore). Su questo lavoro mancano le orchestrazioni vincenti. D’accordo che mi volete fare un disco più diretto (le spinte tendenti al thrash non mancano), ma almeno cercate di non banalizzarle con partiture che sembrano assemblate in fretta e furia. Si avverte anche la mancanza degli storici recitati femminili (spuntano solo in una occasione). Ora non so voi, ma per me sono sempre stati una componente fondamentale, e quando mancano si arriva ad avvertire un certo vuoto.

Purtroppo la noia regna incontrastata. Il disco sarebbe anche prodotto bene, ma il difetto di non affascinare è piuttosto evidente. Potrei anche capire una più che eroica difesa di The Manticore And Other Horrors da parte di alcuni “die hard fans“. Solo al patto di un giudizio “sedato” e controllato, mai eccessivo e pronto ad esplodere per non insultare i lavori che hanno fatto la storia Cradle of Filth.
Giusto da comprare per completare collezioni, magari a prezzo di saldo, direi che altro non si possa fare.

Potrei paragonare il mio pensiero sui Cradle Of Filth a quello di un vecchio fuoriclasse che torna a fare un’ottima ed imprevedibile stagione. Segna, gioca bene e con costanza, poi però ne fa un’altra del tutto imbarazzante e tutte le certezze crollano inesorabili. Così finisci per chiederti se tornerà nuovamente su livelli consoni (sarà vero? staremo a vedere). L’augurio in ogni caso lo si fa sempre..

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Summary

Nuclear Blast Records, Peaceville Records (2012)

Tracklist:

01. The Unveiling of O
02. The Abhorrent
03. For Your Vulgar Delectation
04. Illicitus
05. Manticore
06. Frost on Her Pillow
07. Huge Onyx Wings Behind Despair
08. Pallid Reflection
09. Siding with the Titans
10. Succumb to This
11. Sinfonia

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