Sawhill Sacrifice. Esordio. Finlandia. Black Metal. Caproni e cerimoniali.
Con certi pretesti sai già a cosa vai incontro, e infatti ci si becca subito. Deus Humana Satanas è un esordio solido, ma di certo non convenzionale. A differenziarlo è l’intreccio “astuto” del riffing, che evita costantemente soluzioni facili o banali. Non siamo certo su livelli di complessità tali da richiedere gerghi tecnici assurdi – si parla comunque di un black metal tosto e marcio – ma sorprende, anche se solo lievemente, questo approccio meno diretto che i Sawhill Sacrifice hanno deciso di imprimere alla propria musica.
Si rimane comunque ancorati al classico: il disco riesce a tirare fuori alcune discrete fiammate, ma troppo spesso le lascia anche spegnere, dissolvendo aspettative che nascono e muoiono quasi nello stesso istante.
I Sawhill Sacrifice mostrano chiaramente di cosa sono capaci, e il risultato è piacevole. Basterebbe prendere Void come manifesto. Solido, inesorabile, con un ritornello che è un piccolo gioiello di negatività bestiale, sostenuto da un lavoro strumentale che è autentico godimento. La produzione è volutamente ovattata, sempre un po’ sfuggente, il che funziona, ma a scapito della potenza. Dipende da ciò che si vuole trasmettere, e sono piuttosto sicuro che Deus Humana Satanas non voglia comunicare soltanto impatto, violenza e blasfemia, ma anche qualcosa di più sottile, difficilmente definibile.
Un suono che offusca ma in qualche modo seduce
Diversamente da tanti altri dischi del genere, qui si percepisce la vitalità della band, nonostante una produzione tutt’altro che pulita o nitida. Questo è il classico album che ti cala subito in un certo habitat e non ti lascia più uscire, grazie al mantenimento costante di un riffing serrato, disconnesso, infernale. Wendigo, chiaramente ispirata ai Dark Funeral, ne è un ottimo esempio.
È poi con un brano come God In Man che capisci di avere a che fare con un gruppo interessato a creare, non solo a distruggere tutto e tutti a ogni costo. Slow Black Rain, dal canto suo, offre la miglior performance vocale dell’intero album. Anche se il pezzo nel complesso non riesce a raggiungere risultati del tutto convincenti.
Un aspetto per nulla trascurabile è che i Sawhill Sacrifice fanno scorrere bene il tempo: i brani più lunghi – sei minuti e oltre – filano via senza pesare, e questo non è poco.
Great Ones chiama in causa gli antichi e sfoggia un certo mood thrash, ma nel complesso resta un pezzo trascurabile, il più debole del lotto, nonostante cerchi di riscattarsi con una melodia accattivante. La chiusura è affidata ad A Solution, dove la passione non manca, ma si muove ancora tra alti e bassi.
Niente affatto una bocciatura, quindi. Un disco, come spesso accade, per fanatici. Solo loro sapranno estrarre la preziosa – anche se talvolta intermittente – linfa nascosta tra le sue pieghe. Deus Humana Satanas chiede solo un sorso della vostra negatività. Sta a voi decidere se prenderlo o meno.
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60%
Riassunto
Violent Journey Records (2013)
Tracklist:
01. Void
02. Unhola
03. Wendigo
04. God In Man
05. Slow Black Rain
06. Great Ones
07. Solution