Young And In The Way – When Life Comes To Death: la ferita che non vuole chiudersi
When Life Comes To Death è la nuova pietra scagliata con violenza dagli Young And In The Way. Un lancio abrasivo e austero, che non ammette repliche, annichilente e marcio nel suo avanzare in modo perforante.
Saremo investiti da spruzzi acidi e istantanei, liquidi pronti a corrodere qualsiasi tentativo di resistenza. La fine che ci attende è una sola: quella di subire. Non si intravedono alternative, nessuna via di fuga. La musica di questi americani è creata con un unico scopo: dominare, asservire, soffocare. Qui la pietà non esiste, non riesce nemmeno a prendere forma di fronte alle continue e reiterate coltellate sonore.
Un album da ascoltare solo se avete voglia di farvi del male sul serio
When Life Comes To Death è un album che libera rabbia e propone la condivisione di una violenta disperazione. Una volta accesa la miccia, parte un movimento a catena irrefrenabile, velenoso, saturo di asprezza. È come se gli Young And in The Way avessero suonato questo disco attraverso il proprio sangue. Ascoltarlo sarà come vivere una ferita aperta che si rifiuta di cicatrizzarsi. Verremo appesi e quasi sgozzati: un’agonia onorevole è ciò che ci aspetta.
Puntelli sparati in faccia, violenza sadica che attraversa il crust e un black metal dal taglio “sludge” atrofizzato. Emergono inoltre forti e non comuni sentori southern, che filtrano silenziosamente da qualche pertugio nascosto. I brani non solo funzionano: sono autentiche palle al piede, a dispetto della loro forza immediata e sadica. Una nube tossica e malvagia si solleva per avvolgere il malcapitato, con l’intento di scorticarlo vivo. In questo senso, basta iniettarsi Betrayed by Light, l’opener, per decidere se proseguire con l’ascolto. Se la risposta è sì, allora… auguri: ne avrete bisogno.
Ogni micro-particella di rabbia è impressa minuziosamente negli strumenti (che suonano come usciti da una fetida cantina, tra riverberi raschianti e profondi), e nella prestazione vocale di Kable Lyall. Questa appare viscerale, corrosiva, come un sibilo strisciante e distruttivo. Tra sinistri momenti melodici, brusche interruzioni scandite in qualità di frustate, e insane accelerazioni che oscillano tra il black metal più glaciale e l’hardcore più feroce, questo disco ha abbastanza sostanza per attrarre molti. Eppure finirà per soddisfarne beffardamente solo pochi.
Dal primo all’ultimo secondo, una lunga carezza al coltello
La tracklist è pensata per rigenerarsi in continuazione. Ogni brano soffoca e violenta in ogni sua parte. Alcuni momenti di vuoto – se mi seguite – sono eclatanti, e tolgono per davvero il respiro. A parte, vanno considerate le ultime tre tracce, una sorta di epilogo a sé stante. Embrace Extinction, con i suoi nove minuti, si propone come un ultimo monolite di “non-speranza”: cambia l’approccio, non il risultato. Take My Hand è ipnotica e intensissima, una vera scorticatura emotiva. Shadow of Murder, infine, è la sorpresa depressiva dell’intero lavoro, una disperazione acustica che chiude il cerchio con una brutalità silenziosa.
Ascoltate When Life Comes To Death solo se vi volete male. Ma male, veramente.
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80%
Riassunto
Deathwish Inc. (2014)
Tracklist:
01.Betrayed by Light
02.Fuck This Life
03.Be My Blood
04.Self Inflicted
05.Loved and Unwanted
06.We Are Nothing
07.Final Dose
08.Weep in My Dust
09.Take My Hand
10.Shadow of Murder
11.Embrace Extinction