When Above dei Wolfshade: un ascolto che sfida il tempo
Cercare di restare obiettivo quando c’è la musica di Kadhaas e dei suoi Wolfshade nell’aria non è per me affatto semplice. Quest’entità francese è riuscita a soggiogarmi sin dal primo ascolto del debutto Evening Star (loro apice, capace di lasciare un segno duraturo oltre gli anni). A convincermi appieno anche con il secondo album, Trouble, in cui il Nostro portava avanti una lieve evoluzione, pur mantenendo inalterate le caratteristiche della propria musica.
Sono passati appena quattro anni da quando tutto è cominciato e si può già parlare della terza fatica discografica. Curata ancora una volta dalla valida Wraith Productions.
Il terzo capitolo: evoluzione nella continuità
When Above è l’ulteriore conferma Wolfshade, una musica pensata per rivelarsi con il tempo: chi cerca l’immediatezza sarà certamente bandito da questo elitario giro. Anche i “fissati” e adoratori del black metal funereo e atmosferico dovranno lavorare con gli ascolti, poiché When Above è un gioiellino che si svela poco a poco. E sarà solo il tempo a decretarne il definitivo e giusto giudizio.
Chi non conosce le caratteristiche musicali dei Wolfshade farà forse più fatica del solito una volta immerso nelle note limpide ma spigolose di questo nuovo lavoro. Più semplice, invece, l’approccio per chi già conosce la musica prodotta da Kadhaas. Un po’ come a dire, “se siete arrivati fin qui con me, ora consegnatevi pure senza esitare”.
When Above è il capitolo più blando e “celestiale” della carriera Wolfshade. Quello in cui la pace assume contorni quasi o del tutto definitivi, e ogni cosa è asservita al completamento di questo risultato. L’iniziale Ex Nihilo ne è forse l’emblema maggiore. Flebili intarsi di tastiera volteggiano leggiadri su un mid-tempo che Kadhaas interpreta alla perfezione (la sua prestazione vocale – va detto – migliora di volta in volta). La successiva Bene Elohim svolge bene il suo ruolo “in crescendo”, avvolgendo l’ascoltatore in una coltre fumosa e stagnante. Ideale prologo per il semi-capolavoro seguente, Au Tombeau des Illusions. Penso che solo un essere privo di sentimenti possa non emozionarsi con quel giro melodico iniziale, per poi lasciarsi trasportare dal successivo sviluppo, quieto e cupo, fino al termine del brano (che potrebbe sorprendere anche qualche estimatore della frangia più estrema del doom metal).
Per pochi, ma buoni: chi saprà comprendere When Above
Per me il voto sarebbe anche attorno all’ottanta. Ma visto che tale giudizio è chiaramente influenzato dal mio debole per il monicker, preferisco esprimere un voto più equilibrato, o se vogliamo, più giusto. In fondo, credo che solo in pochi riusciranno ad apprezzare completamente When Above e i suoi strascichi lamentosi; ben poche unità sapranno completarne l’ascolto senza annoiarsi, per trarne poi un insano beneficio. Solo per queste anime rimarranno le ultime tre impronte: Thrénodie pour un Astre Mourant, Le Réfugié des Passions e Incipit Vita Nova. Ognuno avrà la sua prediletta in questo rush finale. La mia è certamente Le Réfugié des Passions, il brano in cui il marchio Wolfshade rimane svolazzante e più vivo che mai.
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72%
Summary
Wraith Productions (2010)
Tracklist:
01. Ἀποκατάστασις
02. Ex nihilo
03. Bene elohim
04. Au tombeau des illusions
05. Thrénodie pour un astre mourant
06. Le réfugié des passions
07. Incipit vita nova