l mio 2015 parte ufficialmente con l’ascolto di questa piccola perla d’esordio italica. 25 minuti di ricerca atmosferica suonati con attenzione e cura dei particolari. Metà album, metà Ep, ognuno intraprenderà l’ascolto al meglio delle proprie capacità, l’importante alla fine sarà il risultato in sé, perché Remnants lo potremo girare da qualsiasi parte e angolazione possibile, la sua sua luce troverà sempre il modo per farti volare sopra questi minuti che sembrano ogni volta troppo pochi (ma solo se guardati da questo punto di vista). Così, non facciamo in tempo a trovare quella strana e confortevole forma di tepore che già saremo giunti al termine, ignari ed increduli su come siano potuti volare via così velocemente i secondi.
Basterebbe l’acquisizione di tale agognato risultato per parlare bene dei Summit, ma ovviamente la capacità di saper far scorrere il tempo non basta (o almeno non basta a tanti). Se ci focalizziamo sui passaggi scopriremo difatti un altro mondo, dove l’aspetto chirurgico si ferma all’essenziale, ovvero si “accontenta” di mettere le cose giuste dove dovrebbero stare, lanciando un calmo gioco all’incastro che si ingrossa mano a mano con lo scorrere dei minuti (cosa che tante formazioni esordienti dovrebbero imparare a fare).
Quattro pezzi che vi lasceranno fermi, solenni spettatori dello splendore astrale, osservatori di un piccolo componente di transito come unico accenno/riverbero di vita. La voce è bandita da questo “gioco”, ma l’illusione della sua presenza sarà comunque rintracciabile su Fields Of Tulips On Pluto e Remembrance Is A Celestial Path.
Post rock/metal che non si compiace, capace di pensare prima al fruitore (c’è un decalogo sul come accudirlo) con bassi penetranti, sentimento crescente e ritmiche saldate, dosate sempre con accuratezza. La punta della freccia guarda sempre in sù, magari a volte tentenna girando alla larga, ma l’obiettivo rimane sempre quello in conclusione, anche quando le cose sembrano volersi chiudere un pochino come nella title track finale (come sempre gli opposti si attraggono, qui lo si noterà maggiormente). Liquido e sensoriale, Remnants potrà applicare una sorta di pausa alla vostra inconsapevolmente grigia routine.
Provate ad ascoltare Remnants la sera, quando il cielo si colora d’improbabili colori. Accostatevi ad un lento cambiamento, l’esposizione allo stesso guidato da queste docili/eteree note vi darà forse quella rilassatezza necessaria sopra un mare di frenesia.
Molto brava nel suo operato la Drown Within Records, ma solo il tempo ci illuminerà sul valore di questa sua scoperta fra le galassie, la stessa cita infine Mogwai, Envy, Neurosis e Godspeed You! Black Emperor come punti di riferimento, il resto sta solamente a voi.
Summary
Drown Within Records (2015)
Tracklist:
01.Adrift, Sideral Abysm
02.Fields of Tulips in Pluto
03.Remembrance is a Celestial Path
04.Remnants