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Copertina dell'album Apnée dei Valve

Valve – Apnée

Valve : Apnée: Il debutto che graffia l’anima tra sludge, rimorso e catarsi

Demo omonimo nel 2012 per i Valve. Poi tre anni di ricognizione e revisione, ed eccoti pronto il primo full-length intitolato Apnée. Un disco che viaggia interamente su canali di sofferenza e rimorso, un avanzamento saldo e coriaceo sotto forsennati ritmi blackened sludge, mischiati a composti di accensione post-hardcore.

Lineamenti gassosi appena percettibili strisciano con la virtù della calma integrata: sanno che il percorso “a rilento”, in questi casi, porta sempre i suoi marci e corrosivi risultati. Un’amalgama compatta, blindata e impenetrabile, protratta per 35 ribollenti minuti.

Su Apnée bisogna lottare, perché nessuno verrà a imboccarci con il cucchiaino. Il percorso è cosparso di lunghe spine aguzze, lasciandoci in balia dell’indecisione del momento. Sarà meglio farsi pungere, procurarsi del dolore, o forse era più saggio compiere un tragitto più sicuro, allargando la traiettoria? Quanto vicino volete orbitare? E quanto rischio siete pronti ad accollarvi?

Apnée: oltre il giudizio, dentro la carne

Si può discutere sull’effettivo valore di Apnée: potrà piacere molto, poco, o trovare la giusta via di mezzo. Ma nessun giudizio comprometterà quella sensazione viscerale che si percepisce fin da subito e che non si lava via fino allo spegnimento delle ultime note.

Cinque i brani, cinque grassi amplessi urlati fuori con reale angoscia. Un periscopio pronto a sondare le nostre carni già con la prima e serpeggiante Lapsit Ex Illis. La title track riaccende le inquietudini, le spara fuori fino a scoppiare, grazie a una prova vocale disposta a tutto pur di lasciarci le corde. Questa punge, s’ingrossa, raschia, vive il pezzo con ogni mezzo concesso, lasciando via via spazio al lato più violento e hardcore della band.

I tre brevi minuti strumentali di Odds tranquillizzano i sensi poco prima della sbornia finale, palcoscenico che vede protagonista indiscusso il quasi quarto d’ora di Une carcasse vide de vie et de sens, un poderoso macigno pronto a rotolare con serafica pazienza fino alle più buie profondità.

L’edizione in vinile (in due versioni) vi sta chiamando silenziosamente a raccolta. Io, alla prima occasione, intervengo senza indugi. Apnée dei Valve non sarà niente di nuovo, ma è bello ciò che piace, no?

  • 70%
    - 70%
70%

Summary

Poutrage Records, Dingleberry Records, Opposing Music, Itai Itai Records, Fall Into Void Records, Old Town Bicyclette Records (2015)

Tracklist:

01. Lapsit Ex Illis
02. Apnée
03. Odds
04. Une carcasse vide de vie et de sens
05. 777

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  • Data dell'articolo
    5 Agosto 2015
  • Pubblicato da
    Duke
  • Pubblicato in Gothic Metal/Doom Metal/Sludge Rituals, Recensioni, Thrash Metal/Violent Frequencies/Post Metal
  • Taggato con Dingleberry Records, Fall Into Void Records, Itai Itai Records, Old Town Bicyclette Records, Opposing Music, Poutrage Records, Valve
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