Trypanon – Through the Portal of Flesh to Achieve Divinity

Putridità sonora e disciplina dissonante: I Trypanon tornano assieme a Time to Kill Records

Through the Portal of Flesh to Achieve Divinity è il secondo disco dei finlandesi Trypanon. Per l’occasione, la band si accasa presso la nostrana Time to Kill Records, andando a rilasciare una putrida esalazione sonora da 31 minuti. I contorni si faranno da subito densi e implacabili sulle note della prima Carriers of the Chalice (poco confidenziale magari, ma cerca soprattutto di spargere il male sul terreno).

I Trypanon suonano una forma granitica di sludge, filtrata con esalazioni death e black metal che emergono a seconda del momento e dell’istinto scelto. La produzione penetra in profondità, lasciando solchi personali e riconoscibili: il marcio non arriva subito alla superficie, ma si insinua piuttosto lungo vie oblique grazie ad un certo “tatto” dissonante. Viene così respirato a fondo nonostante il suono ci arrivi tutto sommato pulito e sorprendentemente enfatico.

I sette brani che compongono la tracklist agiscono per l’appunto secondo regole del tutto istintive. Possiamo così trovare la breve e velenosa Ruumis prima di una ciondolante, magmatica e rituale Gnaw Out the Flesh to Free Yourself. Veiled in Shadows sa come imprimere il suo timbro mentre con Loss si ritorna a pianificare distruzione con tempi scanditi. Tutte le composizioni si fondono l’una nell’altra, in un flusso sonoro continuo che trova il suo compimento nell’epilogo dirompente e maligno di Cryptic Device.

La musica dei Trypanon è un viaggio mistico e brutale. È la sofferenza a imporsi con autorità, salendo al vertice e reclamando il ruolo centrale nell’esperienza sonora. Il suono arde con disciplina e ostilità, brucia in modo rituale e si trasforma lentamente con i suoi tempi, senza fare troppo clamore. Si parla di un ascolto senza dubbio particolare, capace di lasciarci addosso quella “sana negatività” che spesso, in determinate situazioni ci vuole.