Stoned Jesus – Seven Thunders Roar

Stoned Jesus – Seven Thunders Roar: doom, sabbia e riff infuocati

Seven Thunders Roar è il secondo disco in casa Stoned Jesus e si può parlare anche di seconda opera d’intrattenimento pienamente riuscita. Ancora doom/stoner old style, polveroso e dal tasso acido ben elevato. Da lì non se ne vuole di certo uscire. Immediatezza e semplicità regnano sovrane nei cinque pezzi che ci intrattengono per tre quarti d’ora di puro rock elettrico dai tratti fumosi e, in qualche modo, “epici” (termine da intendere in senso opposto rispetto all’uso comune).

Trascinante e assolutamente vincente l’opener Bright Like The Morning. Parliamo del cosiddetto “pezzo da traino”, capace di diramare il suo splendore in scia a un refrain cazzutissimo. Lo spettro dei Black Sabbath, ampiamente respirabile e battuto nel debutto, torna qui in auge per mezzo di Electric Mistress. La prova vocale di Igor diventa però più rabbiosa e grintosa rispetto a First Communion, dove giocava invece a imitare candidamente Ozzy Osbourne. I risultati sono comunque gradevoli, nonostante la mia predilezione vada tutta a questa nuova impronta sonora.

Le tre facce di Indian, I’m the Mountain e Stormy Monday

Indian è una sorta di “speedy hit” del disco, la più sbarazzina, scritta molto probabilmente in tre secondi, capace di strappare un perfido sorriso oltre il semplice esercizio di stile di cui si fa portatrice. I’m the Mountain ha il suono di una passeggiata polverosa in terra desertica. Si parla di un quarto d’ora d’ispezione del territorio, tra momenti riflessivi e accelerazioni a bruciapelo, che non potranno far altro che generare del simpatico e virulento headbanging. Infine, Stormy Monday tesse la propria trama attraverso un lento e accattivante incedere, con una chiusura ermetica, magica e rilassante. Il brano dovrà infine cedere il passo solo all’inarrivabile (per me) opener, ma dimostra come la stanchezza non appartenga a questi lidi.

Non serve perdere troppe parole per spiegare un lavoro così intuitivo. Gli Stoned Jesus con Seven Thunders Roar sono destinati a catturare, e probabilmente ciò avverrà già al primo ascolto (le carte in regola le possiede tutte). Al resto ci pensa il sano divertimento: musica per spassarsela da soli o in compagnia, poco importa. Un disco come questo, nel suo piccolo, fa di certo bene alla musica. Le chitarre vanno in fiamme con questa polvere ucraina!

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Summary

Moon Records (2012)

Tracklist:

01. Bright like the Morning
02. Electric Mistress
03. Indian
04. I’m the Mountain
05. Stormy Monday

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