Sorfeum – Sorfeum

Sorfeum: Il suono del vuoto e della contemplazione

Oscuri e soffusi droni, una quiete perpetua che sfocia in estrema rilassatezza. Sono queste le sensazioni che dominano l’uscita di questa criptica realtà proveniente dalla fredda Ucraina. Il progetto Sorfeum, con questo CD omonimo edito da Le Crepuscule Du Soir (tiratura limitata a sole 100 copie), rilascia una sorta di particolare riassunto del proprio percorso passato. Sono presenti, ad esempio, due composizioni realizzate in collaborazione con i colleghi Filivs Macrocosmi, per una raccolta che non abbandona mai la sua “sicura” e sconfortante esplorazione statica per eccellenza. Ciò che respiriamo con l’iniziale The Light Was Brighter lo si avverte con costanza lungo tutta la durata del disco, fino alla sofferta “liberazione” della conclusiva 44.

Sia chiaro: questo è un prodotto rivolto esclusivamente ai collezionisti del “nulla” fatto suono. Non saprei dire se al mondo esistano davvero 100 persone interessate ad ascoltare musica simile, proposta su questi onesti e grigi livelli. Eppure, la sua “assente” compagnia riesce a mantenerla giusto quel tanto che basta per scongiurare una noia soporifera priva di senso. Troveremo suoni in prevalenza opprimenti, con qualche timida incursione eterea sullo sfondo. Ma nulla che si avvicini alla parola “innovazione”. Soltanto un’onesta vena creativa lasciata libera di fluire e sfogarsi, tra campionature sonore apatiche/organiche e un costante senso di distacco. Ogni piccola infrastruttura si presenta opaca, in questo lungo flusso di pensieri vani e pacatezza diluita.

Un prodotto che va ben oltre la semplice “nicchia”, questo Sorfeum. Non c’è nulla di male, ma nemmeno nulla che giustifichi una spesa anche irrisoria. Chissà, magari un giorno incrocerete la copertina da qualche parte e vi verrà voglia di provare.