Rezet – Civic Nightmares: thrash metal in linea con le aspettative e senza freni
Copertina e logo preparano splendidamente il terreno per l’ascolto e l’immersione totale nel più puro thrash metal anni Ottanta. I Rezet non si fanno di certo troppi patemi. Vogliono tributare la loro passione al genere preferito, e ci riescono, nonostante i limiti del caso siano abbastanza evidenti. Un bel carico nostalgico quello che viene sparato fuori dal loro Civic Nightmares, secondo disco per questi tedeschi “spacca-legna”.
Primi Megadeth, Anthrax, Vio-Lence, Agent Steel, Testament ed Exodus si daranno il cambio in sala d’attesa per il “riconoscimento” del pargolo di turno (ne avranno almeno nove da spartirsi). Questo in un tracciato tumultuoso che spara fuori dati al fulmicotone, sapendo però offrire anche percorsi alternativi e grossomodo ragionati.
Appetito sonoro e vicoli malfamati: è questa l’anima sporca del disco
Il disco parte molto bene con una The Quest trascinante e appetitosa quanto basta. Il resto dell’album prosegue senza mai cedere completamente il passo a una “scadenza” sempre troppo facile da raggiungere per chi non sa destreggiarsi al meglio con il fuoco del genere. Charity (The Preacher) ci trasporta seduta stante in qualche vicolo cieco malfamato. Le liriche sono sboccate e oltraggiose – potete pure aggiungere stonate – ma che ci volete fare, è soprattutto questo il bello di certo thrash metal: sapersi distinguere con i pochi mezzi a disposizione. E i Rezet, la loro porca figura in termini vocali, riescono a farla più che bene.
Full Throttle nasce esclusivamente per far scapocciare a più non posso il passante di turno, mentre Gargantua diventa in poco tempo il classico anthem da trasporto da esibire con orgoglio sul palco. Reset to Zero rovina in parte l’ascolto. Niente di così improponibile, ma “la carica” non arriva a destinazione come avviene, ad esempio, per la schizzata Black Convent.
Inutile stare a sentenziare su come e se poteva venire meglio o peggio. Civic Nightmares va preso e buttato giù così com’è, nel suo tutto sommato efficace dondolio.
Nostalgici accontentati. L’album non sarà di certo un must assoluto, ma la sua divertente compagnia la depone sul piatto senza esitazioni. Sta a noi decidere se spassarcela o meno con le note di questo Civic Nightmares. Poche pretese, esagerata passione: a volte basta davvero poco per fare contenti tutti (o quasi).
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60%
Summary
Metalizer Records (2012), Aarrgh Records (2013)
Tracklist:
01. The Quest
02. Combat Shock
03. Out for Blood
04. Charity (The Preacher)
05. Full Throttle
06. Visions from Beyond
07. Gargantua
08. Rezet to Zero
09. Black Convent
10. The Terror Strikes Back