Misty Morning – GA.GA.R.IN. – Galactic Gateways for Reborn Intellects

GA.GA.R.IN. dei Misty Morning: viaggio cosmico su mezzi obsoleti

Pronti ad esplorare nuovi mondi cavalcando mezzi obsoleti? Vecchie attrezzature, minimi ritocchi ma risultati sicuri: roba affidabile, che ti garantisce l’arrivo a destinazione. La destinazione, in questo caso, è uscire da GA.GA.R.IN. (acronimo di Galactic Gateways for Reborn Intellects) soddisfatti, possibilmente con dentro un sapore particolare, migliore rispetto a quello di quando ancora si doveva partire. D’altronde è questo che dovrebbe fare la musica: conferire un gusto preciso, riconoscibile, qualcosa che il cervello possa captare subito e ricordare a lungo. Nel loro piccolo, i Misty Morning riescono proprio in questo: plasmare un sound grezzo e “antiquato”, filtrandolo con la loro bizzarra essenza.

Il viaggio con GA.GA.R.IN. si presta ad essere diretto ed eclettico. Da una parte tenta di uscire dai confini, dall’altra fa di tutto per restarci. Si crea un po’ di trambusto, ma è assolutamente piacevole. E se in alcuni tratti perderemo di vista la nostra bussola, nessun problema: vorrà dire che i Misty Morning sono riusciti a metterci il loro sghignazzante zampino.

Creatività senza confini: il viaggio musicale di GA.GA.R.IN.

Stoner-rock, heavy-doom, poco importa: GA.GA.R.IN. è creativo, tentatore di soluzioni evasive, psichedeliche, progressive, come ben si evince dalla “invadente” title track, anthem da cantare, gridare e sfogare a più non posso. I Misty Morning convincono sia quando c’è da essere diretti (la title track, ma anche la sabbiosa Doomzilla, con refrain che ti si cuce addosso e quel “monster movie” finale dal tormento piacevole e puntuale), sia quando si intrufolano dentro fluttuanti suite da dieci minuti (deliziosi i deliri tastierosi di Mourn o’ Whales o la rudezza generale di Black Monk Lives), sia in alcuni intermezzi “fiabeschi” (A New Cosmology, ad esempio, vale più di tante parole).

Nel cammino troveremo sparse diverse chicche, mentre a suggello dell’album troviamo la speciale cover di Angelo Branduardi con Ballo in Fa # Min. Traccia logicamente appesantita, con chitarre usate come pale e grossi passi rituali, imponenti e ipnotici a “sprecarsi” durante il suo “allungo”. In veste di bonus, abbiamo la versione in giapponese di Doomzilla e quella in italiano della title track (devo ammettere: particolarmente affascinante).

GA.GA.R.IN. mette in circolazione un bel po’ di fumo. Le chitarre sono pronte a lasciarci l’anima, le tastiere ad uscire dal selciato, mentre la sezione ritmica appare come forza vitale. La prestazione canora di Luke Moretti svaria con imprevedibilità, diverte – ma soprattutto ci diverte – dimostrando voglia e ricerca del particolare, senza mai snaturare certi margini.

Lontano da fredde analisi, qui si entra direttamente in cabina di pilotaggio, con il muso ben compatto sul vetro, voglioso e pronto a percepire le immagini di questo nuovo/vecchio vispo mondo. Quando le cose appaiono sconnesse o fuori posto, anche lì riescono a dare un loro preciso ordine. Puro scombussolamento da affrontare – e godersi – a mente leggera.

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Summary

Magick Science Records (2014)

Tracklist:

01. Forward
02. GA.GA.R.IN. – Galactic Gateways for Reborn Intellects
03. Silicon Sea
04. Mourn o’ Whales
05. A New Cosmology
06. Black Monk Lives
07. Doomzilla
08. Baltimore, 1849
09. Ballo in Fa # Min (cover Angelo Branduardi)
10. Sonnet
11. ドゥームジラ – Doomzilla.jp
12. GA.GA.R.IN.it – Galeone Galattico per la Rinascita degli Intelletti

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