Alto livello per un piccolo miracolo musicale. C’è forse poco da dire, ma tanto da fare lavorare le orecchie per questo Bile of Man Reborn, prima uscita del monicker Fleshvessel.
A questi americani non servono troppi giri di parole e portano i fatti “spogli e sinceri” per mezzo di una singola canzone di 24 minuti. Vi piomberanno addosso influenze e spunti che vanno dai Morbid Angel ai più tecnici Death e Cynic, passando attraverso una brillante creatività di matrice europea che possiamo riscontrare nei mitici Phlebotomized e nel binomio Pestilence/Sadist, sino a pungere nel ricordo delle gesta degli Edge of Sanity di Crimson (c’è uno sprazzo psichelico che fa viaggiare la memoria).
Oltre all’indubbia qualità del brano e dei suoi tre atti c’è da sottolineare la volontà novantiana che sta dietro una produzione che non potrà far altro che esaltare e lacrimare a più non posso. I Fleshvessel incantano, plasmano attraverso la creatività filtrando il tutto con passaggi e strumenti inediti per il campo death metal (una goduria il condimento “inquieto” a base di tastiere, fide compagne dentro quest’opera). Ma al momento non si lasciano “portare via” dalle influenze esterne, la solidità del genere è pienamente mantenuta e vi farà muovere la testa –con brividi annessi- in più di un’occasione. Le chitarre scardinano, il basso esce rigoglioso come si usava una volta e la prestazione vocale non si guarda troppo allo specchio, ricercando piuttosto la generazione di d’ulteriori dimensioni.
Se con il primo atto si entra per linee dirette (non si ha mai l’idea di essere al cospetto di “minuti riempitivi” e questa sorta di inizio sembra sottolinearlo), il secondo strumentale prepara testa e circuiti emozionali ad un finale pronto a meravigliare attraverso un suono perforante e bene accentuato.
Nessuna esitazione, le mani devono muoversi magneticamente alla ricerca di Bile of Man Reborn dalla fonte I, Voidhanger Records.
Summary
I, Voidhanger Records (2020)
Tracklist:
01. Bile of Man Reborn