The Ancient Culture To Kill: il debutto schietto e barbarico dei Krigere Wolf
Eccoci al cospetto del debutto dei siciliani Krigere Wolf. Si parla di un esordio schietto, nient’altro che black metal d’assalto (mi rimbalza il termine “war”, ma non lo accomunerei al classico stile tritatutto noto ai più), con qualche venatura thrash metal che non prende mai davvero il comando. I connotati nostalgici sono pronti a emergere. Sia per quanto riguarda il suono scelto (diretto, essenziale e con un suo indovinato feeling), sia per la formula concretizzata. La bella copertina di The Ancient Culture To Kill chiude infine il cerchio, toccando alcuni “fuochi passionali” impossibili da definire concretamente a parole.
The Ancient Culture To Kill è il classico disco da infilare un po’ ovunque. Non richiede troppa attenzione né troppi sforzi, e gli effetti – vedrete – saranno pressoché immediati. I quasi quaranta minuti volano in un baleno, senza annoiare praticamente mai. In qualche modo finisco sempre col pensare di essere di fronte a un EP, da quanto mi vola il tempo. La band ama “tranciare” tramite l’utilizzo di mezzi barbarici, perlopiù sul veloce andante. Ma a volte sanno che qualche rallentamento è necessario, e dimostrano di saperlo usare con assoluto tatto.
Quando il black metal sa ancora “fare legna”
È stoffa che non si compra al mercato, questa: già presente ai nastri di partenza nel loro DNA. Lo si capisce praticamente subito, grazie all’incandescente antro melodico di Demons From Beyond the Sea (il suo attacco è, a mio parere, il momento migliore del disco). Lo scream è greve, malefico ed epico allo stesso tempo. Bada a fare il suo, non offre di certo personalità (ma non era quella alla base delle richieste), dimostrandosi col tempo un’arma su cui fare totale affidamento. È la dimostrazione che si può fare ancora molto bene – in barba ai tempi recenti – proponendo qualcosa di volutamente classico.
Oscuro headbanging esce schietto e naturale dalla trascinante A Voice Oppressing Warriors. Mentre con Death Rides on the Blade si punta a esaltare tramite un acceso spirito epico (traccia che mostra incastri heavy per nulla fuorvianti). Wielding the Axe of Suffering è un anthem avvincente, generatore di alcuni momenti di rara eccellenza metallica. Sì, i Krigere Wolf sanno anche essere creativi, e qui lo dimostrano senza palesare alcuna paura. Scorching Flames of Damnation è il classico pezzo concreto, quello che completa degnamente il prodotto, mentre il finale – grande il momento “slow” poco prima della chiusura – con Died In Battle torna a distribuire “nient’altro che epica battaglia”, come se fosse la cosa più semplice e naturale del mondo. A giovarne è infine il feeling, in collaborazione con l’indovinata outro Death’s Litanies.
Se volete ascoltare del black metal fiero e impetuoso, capace di lasciare il fioretto in disparte a favore di pesanti spade, Krigere Wolf è il nome che fa per voi.
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68%
Summary
Armed God Records (2012)
Tracklist:
01. Battle Song
02. Demons from Beyond the Sea
03. A Voice Oppressing Warriors
04. Death Rides on the Blade
05. Wielding the Axe of Suffering
06. Scorching Flames of Damnation
07. Died in Battle / Death’s Litanies