Breakcore, metal ed elettronica: prosegue il viaggio visionario di Igorrr
Cosa si può dire del progetto francese breakcore Igorrr ? Ci hanno fatto ascoltare di tutto: ogni loro disco è un’avventura a sé stante. È un viaggio che imbocca i propri canali e lì rimane fino alla conclusione. Ogni volta c’è talmente tanta carne al fuoco che si perde di vista la via maestra: tutto diventa un flusso che ti trascina altrove. Ogni loro lavoro mi permette di staccare, lo ascolto sempre con divertimento e in maniera diversa rispetto a qualsiasi altra uscita. E già questo, di per sé, è un traguardo notevole.
È questo che hanno realizzato fino a oggi. Una serie di album visionari, folli al punto che da loro ci si poteva ormai aspettare qualsiasi cosa. Ed è proprio qui che il Nostro Gautier Serre riesce ancora a sorprendere, confezionando Amen, un sesto capitolo che spinge con forza nei territori del metal, puntando sull’impatto e sulla perfezione di un sound immersivo. In parole povere: una pura meraviglia da ascoltare.
Amen: tra chitarre rabbiose ed elettronica convulsa
Su Amen un istante prima sei investito da chitarre rabbiose, quello dopo ti ritrovi sospeso in spazi dal taglio etereo. Poi subito dopo la musica muta in convulsioni elettroniche eclettiche e distorte. A dare coerenza a questo turbine ci sono due presenze costanti: una pressione soffocante che impregna a dovere il suono e un percorso creativo che non resta mai sullo sfondo, ma vibra in funzione di scosse elettriche sulla pelle. È la prova che il disordine, se guidato con lucidità, può trasformarsi in puro godimento sonoro.
L’album si presenta più oscuro rispetto alle opere precedenti, con un’aura solenne e gravosa che prende forma anche grazie all’inserimento di un coro autentico, registrato con la cassa acustica naturale di una chiesa. La minuziosa attenzione ai dettagli sonori e la selezione accurata degli strumenti, unita a una ricerca sperimentale intensa, hanno plasmato un paesaggio acustico davvero notevole e trascinate.
La produzione è la vera protagonista di Amen, l’attenzione per i suoni è meticolosa e ogni strumento si prende il ruolo di protagonista dentro una struttura sempre possente e organica. E’ inqualificabile l’apprezzamento che ho avuto per l’operato e la forza trasmessa dal batterista Rémi Serafino.
La “lavatrice sonora” di Igorrr e l’ingresso di Daemoni
Igorrr mette in atto la solita “lavatrice sonora”. Qualcosa che a sto giro assume dei contorni rituali, diabolici ma sempre coerenti con quel DNA che ormai fa parte del loro linguaggio. I passaggi sonori di Daemoni danno il benvenuto con enfasi e praticità, una praticità che troveremo essere molto confortevole con lo scorrere della tracklist.
Headbutt era ed è la mia preferita a questo giro, fascino contorno, deliri e idee che si addensano nel formare una traccia ricca di tutto. L’enfasi di Limbo cattura e mette nel calderone un bel po’ di sana epicità (qui la voce superlativa di Marthe Alexandre ricorda la colonna sonora dell’attuale Dune).
L’esotica Blastbeat Falafel è un altro bel passaggio, così come la “sbarazzina” Mustard Mucous ricca di densità e di passaggi mutevoli. Poi arriva l’altra mia preferia indiscussa di tutto Amen, sto parlando di Infestis, un pezzo “enorme”, che ti prende, ti trascina a ti scaglia altrove con un sorriso diabolico dipinto sul volto. Anche Pure Disproportionate Black And White Nihilism è bella “grossa” e si distingue con il suo incedere.
Amen: punto di arrivo o nuovo inizio per Igorrr?
In definitiva, Amen è ancora un album non facile da incasellare nonostante sia a conti fatti il più lineare di una carriera davvero incredibile e volta a produrre solo shock nell’ascoltatore. E’ cupo, sperimentale, sagacemente imprevedibile, eppure sempre coerente nel voler elargire a tutti costi la sua pazzia. Il nome Igorrr dimostra ancora una volta che la genialità è caos e che basta poco per trasformarlo in vera arte.
Ora il dilemma che sorge è questo: Amen è un punto di arrivo oppure quello di partenza?
Summary
Metal Blade Records (2025)
Tracklist:
01. Daemoni
02. Headbutt
03. Limbo
04. Blastbeat Falafel
05. ADHD
06. 2020
07. Mustard Mucous
08. Infestis
09. Ancient Sun
10. Pure Disproportionate Black And White Nihilism
11. Étude n°120
12. Silence


