Hybris – recensione del demo/full-length di esordio tra black melodico e grezzume
Si apre e si presenta bene anche graficamente il primo demo/full-length dei romani Hybris. L’evocativa Echo è ben più della solita “sempliciotta” introduzione di turno: non la classica traccia usata come semplice apripista, ma una vera e propria canzone di cinque minuti che introduce al meglio l’ascolto. Da lì in poi la tracklist svela la loro vera proposta musicale, ovvero un black metal decisamente melodico ma capace di mantenere decisi contorni grezzi. Il problema diventa riuscire a tenere alta l’attenzione dell’ascoltatore, che farà di tutto per cercare vie di fuga. Da questo punto di vista, risulta fin troppo facile etichettare come “eccessivi” i quaranta minuti proposti.
Nel complesso, il prodotto si assesta su una piena e onesta sufficienza. L’eccessiva lunghezza mette in evidenza come il gruppo non fosse ancora pronto per il grande salto. Il cantato e le chitarre tendono a rendere molto simili tra loro i brani, togliendo quell’attenzione necessaria proprio nei passaggi conclusivi. Non è un caso – almeno per me – che i brani migliori si trovino proprio in apertura, con Deteach the Flesh su tutti.
Soppesare la passione: perché è difficile valutare un esordio
È sempre difficile dare un voto ai primi passi di una band, anzi, forse è addirittura “impossibile” o “inutile” cercare di farlo. L’espressione di una passione non andrebbe mai troppo sentenziata (a volte è meglio non soppesare tutto su una bilancia ecco).
In questo caso, gli Hybris non mi hanno entusiasmato in modo vertiginoso, ma riconosco quanto bene siano riusciti a comportarsi al cospetto di questo loro primo – e per ora anche unico – vagito. Alcuni passaggi mi hanno lasciato indeciso, in sospeso, anche capaci di estrarre momenti di un certo spessore, senza però riuscire a cementarli o concretizzarli del tutto a favore del brano e della sua economia complessiva.
Consigliato a chi apprezza il black metal melodico di stampo svedese e non disdegna le prove migliori dei Cradle of Filth o dei loro “figliastri” Hecate Enthroned.
Summary
Autoproduzione (2009)
Tracklist:
01. Echo
02. Deteach of Flesh
03. One Man Army
04. Nera
05. Danza dei mille venti
06. Pain of Human Existence
07. Spectra
08. Hella