From The Crypt – Born in the Grave

Gli olandesi From The Crypt e l’assalto sonoro del loro Born in the Grave

Gli olandesi From The Crypt sono un quintetto già rodato, composto da personaggi invischiati in progetti più o meno conosciuti della loro terra. Nel 2025 è arrivato il fatidico momento del rilascio di sei nuove tracce alle quali i Nostri hanno aggiunto le tre del demo uscito nel 2022. Il titolo della release prende il nome “sempre rassicurante” di Born in the Grave e ci viene consegnato da Raw Skull Recordz.

Il trasporto distruttivo dei Bolt Thrower, il sound corposo e ficcante dei connazionali Asphyx, un pizzico di stampo Obituary e Autopsy unito a quello più agitato dei Benediction vanno a fondersi in un qualcosa di altamente trascinante e d’impatto. Born in the Grave è il classico disco da “sconquasso”, quello che passa rapido, indolore ma capace di lasciare un segno tangibile del suo passaggio.

Non ci troviamo di fronte ad un prodotto imprescindibile. Però i From The Crypt il loro lavoro lo fanno molto bene e si portano a casa la pagnotta dell’entusiasmo e pure quella di una mai scontata incisività.

La prima From the Crypts carica le armi a dovere e tenere fermo il nostro collo sarà un impresa praticamente impossibile da compiere. Il concetto dell’appetito che viene mangiando viene semplificato senza indugi da una traccia che lancia subito “in orbita” il prodotto.

Striscianti e letali: i riff scaveranno solchi nel corpo dell’ascoltatore

La produzione impatta da subito e lascia lo spazio alle profonde fenditure tracciate dalla band. Il tiro è strisciante e potente come evidenzia a dovere la corposa e divorante Drained. Una mano silente cercherà invece di staccarci la colonna vertebrale durante lo svolgimento della massiccia Kneecapped (il suo riffing è attento, i suoi passi sono ponderati, a tratti melodici ma senza mai perdere il senso di pesantezza principale).

Si prosegue poi in trincea sulle note della pratica Cadaveric Combustion, di una marcia Mauled prima dell’arrivo della lugubre Coffin Fetus. I tre brani del demo chiudono il tutto con onore. Si avverte subito la medesima matrice e l’anima che la formazione olandese voleva imprimere alla propria musica già in principio. Lo stacco non è evidente e così riusciremo a goderci anche questo tragitto senza avvertire particolare noia.

Se siete alla ricerca di un death metal pesante, battagliero e prodotto in modo da spazzolarvi per bene il capo, con questo esordio a firma From The Crypt lo avete trovato. Semplicità e istinto salgono al potere e razziano a dovere il campo circostante.