Frigoris – Wind

Frigoris – Wind: Black metal emotivo e riflessivo dalla Germania

Il secondo full-length dei Frigoris mi ha davvero colpito. Una summa della metodologia tedesco-austriaca da far accapponare la pelle. L’esemplificazione di tutto ciò che significa “melodico/malinconico” in ambito estremo. Mi è molto difficile parlarvi di quest’opera, proprio perché è completamente asservita a quel qualcosa che definiamo feeling. Un rullo melodico e sofferto che ci travolge grazie a un black metal intriso di dolore, qualcosa che mi sarei aspettato dai Dornenreich, giusto per fare un nome, e non certo da un monicker così giovane, al suo primo lavoro importante su larga scala.

Ci ritroviamo al centro dell’immagine di copertina. In un vasto campo, sferzati da un vento incessante ma non così forte da risultare fastidioso. Avremo tutto il tempo per riflettere guardando l’orizzonte, trasportati da riff che faremo segretamente nostri dopo pochi istanti. E che dire delle potenti partiture di batteria, pronte a trascinarci altrove?

L’Urlo di Dominik Winter: uno screaming da amare o detestare

L’ultimo, e più difficile, “step” sarà quello di entrare in sintonia con lo screaming sofferto e invadente di Dominik Winter. È forse l’unico elemento che non metterà d’accordo tutti (ma per chi riuscirà a connettersi con esso, saranno meraviglie). Io lo trovo così viscerale da risultare abrasivo: la controparte perfetta delle meraviglie sensoriali che andremo a vivere.

Wind si articola così: un’intro (non una di quelle buttate lì, ma una perfetta apripista per ciò che seguirà), tre viaggi sonori, un altro interludio strumentale e poi altre tre perle fino alla conclusione. E l’ultima… non vi dico cosa riesce a dare. Spero solo di stuzzicare la vostra curiosità, il resto spetterà a voi scoprirlo.

Potrei parlarvi di Zwischenwelten, la prima delle sei tracce, e contemporaneamente descrivervi tutte le altre. Ma proprio mentre echeggia impetuosa nella mia mente, non riesco nell’arduo compito di formulare qualcosa di sensato e definito. Mi tocca tornare alla parola feeling. Al vero riparo dalle intemperie, se vogliamo vederla così. È come assistere alle stesse da una posizione capace di restituire un malinconico quanto rassicurante distacco. Sicuro quanto la qualità di questo disco, capace di rapire e sconvolgere con armi apparentemente comuni, ma di ineffabile e vibrante bellezza.

Ho già scritto troppo, in fondo. In casi come questo, si potrebbe chiudere dopo poche righe: lasciare parlare la musica e basta. Ho cercato, insistentemente, di descrivere l’indescrivibile. Forse mi sento inadeguato, perché nemmeno dopo altre cento, duecento parole riuscirei a trasmettervi con precisione la sensazione che si addensa dentro di me durante l’ascolto di Wind.

Non mi resta che donarvi il silenzio. Ma voi concedetevi questa possibilità chiamata Frigoris. Non lasciatevi sfuggire tutta questa profondità. Roba esclusiva per veri appassionati di una certa ramificazione sonora.

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Summary

Misanthropic Art Productions / Hypnotic Dirge Records (2013)

Tracklist:

01. Windgeflüster
02. Zwischenwelten
03. Im Keim ertrunken
04. Frühlingsnacht
05. Hauch
06. …und Asche rinnt durch meine Hände
07. Ode an verlorene Seelen
08. Wenn die Maske bricht

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