Glances: Un EP che colpisce e sorprende
Da Bologna (con ex membri di 400 Colpi, Disease Illusion e Rising Hate) arriva un EP di debutto davvero interessante. I Glances si definiscono “melodic emotional hardcore”, e direi che tale etichetta riflette piuttosto bene le loro caratteristiche, che spaziano da una certa facciata “zuccherosa” a un impatto crudo e rabbioso, lanciato con voracità verso l’ascoltatore ancora ingenuo (ma ci si abitua ascoltando, e senza nemmeno troppi sacrifici). In più, ho colto diversi spunti “post-metal” nel loro flusso sonoro, anche se la materia dominante viene chiaramente fagocitata da altre influenze. Questo – sotto sotto – potrebbe persino spingere il nome della band oltre i soliti circuiti chiusi, blindati da lucchetti le cui chiavi sembrano perse da tempo.
Un quarto d’ora che sembra durare cinque minuti (in altre parole, il più bel complimento che si possa fare al momento senza creare aspettative esagerate). Quattro brani serrati e ispirati, che sotto certi aspetti risultano spiazzanti a modo loro. Intuirli al primo ascolto non è semplice, e bisogna senz’altro riconoscere ai Glances i giusti meriti, checché se ne dica in giro. Sono capaci di proporre potenza e pulizia senza mai eccedere da nessun lato possibile o immaginabile dello spettro.
Track by Track: dentro le emozioni di Conceive The Solstice
Conceive The Solstice apre come un gelido raggio di sole: la voce cattura nel suo “indaffarato umano sgolarsi” (ci sarà tempo per affinarla, in parallelo alla crescita del resto; per ora è perfetta per la dimensione attuale), mentre le chitarre pulsano tiepide su ritmiche mai ingarbugliate o anche solo vagamente goffe.
Love Is A Jail li mette ulteriormente a nudo, con un impatto che si presta a una melodia stranamente malinconica. Niente di nuovo, d’accordo, ma le cose fatte così bene quasi ti fanno dimenticare di starle analizzando (altre volte, troppe, si cade invece nella sensazione sbagliata o fuorviante).
Con Nought Is All I Want To Be ci si rende conto di quanto siano importanti le aperture melodiche per questi ragazzi. Il brano alleggerisce e trascina, per poi ripetere la formula senza mai annoiare, catapultandoci verso l’“incazzatura disillusa” di Through The Slums.
Molto bene, dunque. Certo, la forma contenuta dell’EP aiuta (o favorisce) un giudizio nettamente positivo. Alcune dinamiche potrebbero cambiare su una distanza più lunga, ma parlarne ora sarebbe prematuro: si tratterebbe solo di ipotesi. Una partenza del genere, comunque, merita attenzione. Antenne alzate per chi bazzica il settore hardcore/metalcore.
Summary
Autoproduzione (2014)
Tracklist:
01. Conceive The Solstice
02. Love Is A Jail
03. Nought Is All I Want To Be
04. Through The Slums