Bethlehem – Stönkfitzchen: tra alti e bassi di una band sempre affascinante
Aleggia una discreta delusione per questo EP uscito nel 2010. La formazione tedesca Bethlehem – affiancata ancora una volta da Niklas Kvarforth dopo il rifacimento di S.U.i.Z.i.D. – si ripresenta con del materiale inedito (a eccezione di Yesterday I Already Died Today). Materiale che di certo non mi fa traballare sulla sedia per la contentezza.
Bene o male i Bethlehem non hanno mai toppato una produzione, la loro “deviazione” e le loro classiche composizioni sono anzi state d’influenza per molti. In Stönkfitzchen le cose non cambiano: le loro tipiche partiture agonizzanti sono sempre lì, ma, tranne la conclusiva The 11th Hour (brano che da solo potrebbe giustificare l’acquisto del disco), non ci sono picchi incredibili né momenti eclatanti. Anzi, la noia potrebbe farsi sentire a più riprese.
Certo, se vivete di pane e Bethlehem ogni “maledetto” giorno, anche da questa produzione riceverete il vostro tozzo quotidiano (si sa: tra un disco e l’altro, prima o poi ci si finisce sopra). Da parte mia, pur adorando ogni loro uscita precedente, non posso che sottolineare un pizzico di delusione. Delusione che ho anche cercato di sotterrare, proprio come si fa quando non si vuole accettare un passo falso da parte di una band a cui si è affezionati.
L’interpretazione di Kvarforth e la perdita di un’aura familiare
Oltre a certe canzoni, a non convincermi del tutto (o forse sono solo io, troppo abituato alle vecchie interpretazioni) è la prestazione di Niklas Kvarforth. Di certo non posso discutere il suo modo di cantare, ma il marchio Bethlehem – mi duole dirlo – sembra perdere qualcosa lungo la strada (per quanto lui faccia di tutto per restare in linea), e questo non può far altro che deviare l’attenzione da quell’aura a cui eravamo abituati.
L’opener Was ihr seid, das waren wir – Was wir sind, das werdet ihr è comunque godibile e si piazza al secondo posto del mio podio personale di Stönkfitzchen. Lo stampo è ben presente, come anche le tipiche strutture malinconiche e deviate che li hanno resi celebri. Continui ascolti hanno rivelato tutta la bontà della canzone, ed è proprio l’insistenza a salvarla dal tracollo generale (un “giochino” che con loro funziona sempre).
Il loro songwriting è come sempre penetrante e agisce per mezzo di un veleno sadico. La preda viene catturata lentamente, e di certo non in modi convenzionali. Te ne rendi conto quando finisci per apprezzare brani come Kalt regelt ab die Krankgeburt, che di certo non è tra le loro migliori cose.
Kandierte Verlosung zu Ross e Pillerthrillaren sono invece i due punti deboli dell’EP (anche se devo dire che la prima non è poi così disastrosa), che come già anticipato si risolleva in pieno splendore sulle note di The 11th Hour. Quest’ultima parte come una rasoiata potente per poi lanciarsi nel classico rallentamento da lacrime agli occhi. Basterebbe già il primo minuto e mezzo per decretarne la riuscita, ma per fortuna il brano dura sei minuti e mezzo e non voglio aggiungere altro: andate e sperimentate in prima persona le sensazioni che vi trasmetterà. E se non dovessero arrivare, vorrà dire semplicemente che i Bethlehem non fanno per voi.
Una tentazione irresistibile anche per i fan più affezionati
Combattuto, stordito, scontento o contento poco importa: so già che alla prima occasione “da saldo” comprerò senza esitazione questo Stönkfitzchen. Lo farò perché alla fine sottrarsi al loro fascino mi riesce difficile. In maniera un po’ confusionaria ho cercato di resistere, di distaccarmi dalla loro personalità, ma più scrivo e più le parole si tingono di positivo. Chiudo in maniera classica dicendo ai neofiti, quelli intenti a muovere i primi passi in materia Bethlehem, di rivolgersi prima ad altri lavori. Questo EP sarà solo un premio, un simpatico orpello per i devoti più “idioti”.
Summary
Red Stream (2010)
Tracklist:
01. Was ihr seid, das waren wir – Was wir sind, das werdet ihr
02. Kalt regelt ab die Krankgeburt
03. Yesterday I Already Died Today
04. Kandierte Verlosung zu Ross
05. Pillerthrillaren
06. The 11th Hour…