Apocryfal – Aberration of Mind

Apocryfal – Aberration of Mind: precisione e violenza dalla Finlandia

Giunge sulla mia scrivania con un pochino di ritardo Aberration of Mind. Mi sembra comunque giusto spenderci qualche parolina d’incitamento. Iniziamo con il gioco dei puntini: per capire in anticipo cosa suonano gli Apocryfal andremo ad unire le parole “Finlandia”, “Death Metal” e “Melodia”.

Produzione chirurgica, precisione nell’emissione strumentale e violenza a prescindere sono fattori prioritari per questa formazione. Fortunatamente la spiccata – e quasi maniacale, direi – pulizia di fondo non inficia il prodotto, anzi funge da arma in più, giusto un sicuro appiglio per le non poche blasfemie esibite.

Aberration of Mind è uscito sul finire del 2013 e segue il demo Ravens (l’unico) di un anno prima. L’EP è autoprodotto (ma passato lo stesso per le mani di Dan Swanö) e vede la presenza di quattro brani più intro (forse atipica, ma non per i finlandesi) per la durata di venti minuti scarsi. Carica e potenza sono ben impresse, tanto da lasciarci impotenti di fronte a ritmi sempre ben calcati e forsennati. Nemmeno qualche apertura più facile (Mother of All fa pensare non poco ai Dark Tranquillity) smorza l’effetto principale di distruzione. Ma è una caratteristica innata di quella terra riuscire a dosare le diverse componenti di un dato sound. Ci troviamo di fronte all’inizio di un percorso e l’aspetto sembra quello di un gruppo navigato.

Attenzione al dettaglio e varietà: i tratti distintivi di Aberration of Mind

Attenzione, cura del dettaglio e varietà sono parole sulle quali non si può sorvolare parlando di Aberration of Mind. L’EP – è vero – non sarà così trascendentale, ma ti pone comunque davanti a certi particolari, e noi, muniti subito dell’evidenziatore, saremo pronti a tracciare le linee a noi più consone. E sono sicuro che un po’ tutti riusciremo a trovarle.

Le chitarre si impongono scorrendo lisce come l’olio (cercando spesso la diabolica incarnazione black/death), la voce è da orco bello incazzato mentre i bassi non sono stati per niente sottovalutati. Ci troviamo sicuramente in uno di quei casi in cui la produzione aiuta a far decollare il prodotto. Il sound traina ed enfatizza i penetranti riff suonati sempre con il coltello fra le zanne (sì, le chitarre fanno abbastanza godere).

Gli Apocryfal dimostrano di saper macinare la materia. La sfruttano e la manipolano beatamente, senza mai esagerare o tentare di uscire dal sicuro selciato indicato alla partenza.

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Riassunto

Autoproduzione (2013)

Tracklist:

01. Intro (A Grievance)
02. Contra
03. Mother of All
04. Aberration of Mind
05. A Theist

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