Anhedonist – Netherwards

Death/Doom senza compromessi: Anhedonist e il loro Netherwards

Un debutto senza dubbio indovinato Netherwards. Un debutto capace di svolgere degnamente il proprio compitino circoscritto: soddisfare l’innata voglia di death/doom metal insano e nascosto. Loro si chiamavano Anhedonist (dagli Stati Uniti, e sembrano essersi sciolti poco tempo dopo questa release) e non avevano paura di scavare in profondità. Le loro chitarre cavano occhi a ripetizione in quattro canzoni oscure e mefitiche, brani che gettano fuori negatività e nebbie a palate.

Era la “partenza che ci voleva”, un modo d’agire necessario per farsi conoscere a dovere. Il vagito incurante di chi si affaccia sulla scena per riempirla sommessamente fino ai suoi contorni. C’è senz’altro una soddisfazione particolare nell’estrapolare formazioni di questo genere, mentre la produzione – splendido affresco cupo e opprimente – premierà senza dubbio l’ascolto di chi saprà immergersi, o fraternizzare con le ombre di passaggio.

La copertina come portale: riflessioni e growl si agitano nell’oscurità

Una splendida copertina ci introduce in un mondo metafisico: sarà lì a deporci, a inquadrarci. Momenti di esagerata riflessione appaiono pungenti e dolorosi quanto lenti chiodi piantati. Le profonde chitarre e i cavernosi growl ci accompagnano, trascinandoci dentro un mondo desolato dai tratti brutali, plumbei e funerei (e quale compagnia migliore si potrebbe mai desiderare?).

La marcia è scandita da una chitarra talmente puzzolente e sinistra da procurare folgorazione istantanea. Saturnine ci dà il benvenuto tenendoci maternamente per mano tra schifezze varie e repulsione. Si respira solo del “sano lerciume” da trasporto, autentica leccornia per veri intenditori, per chi la sa lunga su cosa volere e desiderare.

Estrangement è un monolite liturgico, implacabile nel catturare sin dalla prima nota versata. Il suo riffing risulta tanto semplice quanto di classe (il brano più intenso per chi scrive, a tratti mi trasporta nella carreggiata dei Bethlehem), mentre Carne Liberatus si contrappone per brevità e immediatezza. Giusto un lampo prima dell’atto di “persuasione” conclusivo chiamato Inherent Opprobrium. Puro e lento magma mortifero inceneritore, capace d’inaridire e coprire per sempre anche il più piccolo e insignificante spiraglio di vita.

Disco dal sapore intenso, questo Netherwards. Un vero piacere da “farsi male”, offertoci dall’infallibile Dark Descent Records. L’album è stato pubblicato su CD, stampato su vinile dalla Nuclear Winter Records e distribuito in cassetta da Parasitic Records.

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Summary

Dark Descent Records, Nuclear Winter Records, Parasitic Records (2012)

Tracklist:

01. Saturnine
02. Estrangement
03. Carne Liberatus
04. Inherent Opprobrium

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