Roba pesante, roba che spinge, capace di sistemarsi a dovere nello stomaco per generare immediata, indissolubile dipendenza.
Gli Anticreation arrivano dalla Grecia e si buttano sgraziatamente in quello specifico calderone death metal nato dalle infinite costole di Incantation/Immolation. In campo scendono forze oscure ed opprimenti, con chitarre impassibili nel districare una trama tetra, lenitiva ed infernale (tutto collabora per un fine comune, rallentamenti e melodia sono dosati e fusi a dovere sul resto). Qualche rivolo black metal rende la situazione un poco più diabolica ed efferata, ma non finisce per incidere troppo sull’impronta di un From the Dust of Embers che si farà nel suo piccolo certamente ricordare.
Gli Anticreation con From the Dust of Embers si armano di pazienza e vanno a scavare, ci preparano con scrupolo il letto di un fiume, uno spazio che verrà subito riempito con del materiale incandescente e lacerante – se vogliamo pure “sedante” – ma pur sempre incisivo nel giusto criterio delle cose.
Un disco che agisce come una dichiarazione di affetto nei confronti delle forze del caos. Il sound annichilisce, il muro sonoro è notevole, l’insieme rende la situazione invasiva e dominante, e noi non potremo far altro che stare muti, e in silenzio contemplare quest’esalazione priva di ogni forma di compassione.
Necro e Noctus sono le due menti ormai navigate residenti dietro al monicker. Ogni brano è ponderato e non rinuncia mai al lato sporco ed essenziale di ogni prodotto dark/death metal che si rispetti (la mia traccia preferita per quanto possa valere è The Last Perception). Il duo ha una voglia dannata di fare male sulla distanza, e manovra accuratamente nuvoloni pronti a scagliarci contro ogni tipo di anatema possibile/immaginabile.
In più, From the Dust of Embers ha il pregio di non forzare e abbondare mai. Resta conciso e questa per me è la caratteristica principale che lo renderà appetibile a molti. Ci sarà modo per studiare alternative ornamentali a questo tipo di sound, ma per il momento va benissimo così, l’ascolto appare molto naturale (ed interpretativo il giusto) e scivola via senza opporci grosse resistenze.
Bella anche la copertina che non cerca quell’impatto pulito che molte volte appare stucchevole o fuorviante. Già da questo particolare possiamo comprendere lo spirito, l’approccio avuto dagli Anticreation al momento della stesura dei pezzi; uno spirito distruttivo e genuino, pronto a cibarsi di un rituale che possa scacciare ogni tipo di sensazione terrena, così specifico eppure efferato da colpire nel profondo già durante un primo ascolto.
Summary
Sentient Ruin Laboratories, Nuclear Winter Records (2022)
Tracklist:
01. Faith’s Demystification
02. From the Dust of Embers
03. The Beauty of Lava
04. Abomination Reborn
05. The Last Perception
06. A Journey Into the Throat of Death
07. The Swarm
08. Unborn
09. Kathagiasis