Coffinborn – Beneath the Cemetery

Coffinborn e la furia di Beneath the Cemetery: Quando il death metal è genuino

Ogni tanto bisogna mettere sul piedistallo anche qualche uscita di scarsa durata. A maggior ragione quando a proporla sono i Coffinborn, band intenta a muovere questo primo passo discografico. D’accordo, ci troviamo di fronte al classico prodotto che non vuole aggiungere (né tantomeno togliere) nulla a quanto fatto in passato. Sotto sotto si continua a lavorare – come piccoli pezzi di carbone gettati nella propria locomotiva d’appartenenza – a un nudo e malevolo tributo di lerciume in campo death metal.

Troverete solo sulfurea passione ad animare gli strumenti, e la medesima dose è richiesta anche a voi che state dall’altra parte. Tutti meccanismi che dovranno scattare in automatico per ottenere l’incontro ideale, quello che riesce a regalarci una piccola ma determinante differenza rispetto alla – definiamola . “linearità” di base. Beneath the Cemetery non cambia di molto le carte in tavola rispetto alla tipica uscita di cui si parla bene ma che, a conti fatti, trovi da piena sufficienza. L’arrembaggio qui è determinante. Ti trascina (è proprio il “come” a fare la differenza nei 4 pezzi presentati) quasi contro la tua volontà, ti invita a unirti alle orde mortifere per eccellenza e a danzare con loro su ritmi forsennati e un riffing il cui solo pensiero è tranciare gole. Saremo così chiusi e asserragliati che nemmeno ci accorgeremo dell’efferato crimine che sta andando in scena.

La cadenza al ribasso degli Autopsy, vigorosi spunti alla Asphyx e un incedere che spesso e volentieri strizza l’occhio a Dismember e Grave. Se queste band hanno per voi un significato particolare, non dovrete esitare quando vi ritroverete di fronte a una copia di Beneath the Cemetery. I Coffinborn richiedono solo un piccolo tributo, dopo averlo accuratamente pagato (due terzi fanno parte dei Mörbid Carnage) in precedenza.

Una copertina evocativa e un sound senza compromessi

Già la copertina pensa a metterci a nostro agio: bare scoperchiate, ragnatele ad abbellire e una “morte festante” che se ne va a zonzo – irriverente – per il camposanto di turno. Lo stile fumettistico della facciata non potrà far altro che incrementare l’insana voglia di death metal che ci possiede.Voglia saziata splendidamente già dalla prima traccia Enter the Nightmares of Horror (livelli veramente alti per quanto mi riguarda). Però nessun problema se il brano non dovesse placare ogni singola briciola della vostra fame: a seguire troverete altri tre episodi di comprovato livello. Prima la title track, poi Putrid Stench of Death (il male che lentamente si disperde) e infine Corpse Collector. Tutte spire che stringono forte. Rasoiate abbellite d’immediato che non trovano pace nemmeno quando rallentano o ribollono di puro fetore (mi viene in mente, in particolare, l’attacco della title track).

In più, Beneath the Cemetery sta lì a testimoniare la comprovata fama della Xtreem Music. L’etichetta spagnola mai si tira indietro quando trova qualcosa di meritevole da mettere sotto l’altare di una luna piena e cimiteriale. Stampatevi in mente la copertina il nome Coffinborn e provvedete a comprare alla prima occasione: non ne uscirete insoddisfatti.

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Riassunto

Xtreem Music (2014)

Tracklist:

01. Enter the Nightmares of Horror
02. Beneath the Cemetery
03. Putrid Stench of Death
04. Corpse Collector

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